Da anni il mercato delle auto usate ha avuto una straordinaria impennata, ma non sempre si compiono grandi affari.
Le vendite di automobili nuove si è sempre di più rallentata a causa di una serie di problemi che sono evidenti a tutti. L’inflazione galoppante e la guerra tra Russia e Ucraina che ha reso praticamente introvabili i chip per il proprio veicolo.
In molti casi la famigerata “pronta consegna” è un miraggio che porta ad attese alle volte davvero estenuanti. Per questo motivo si sta cercando in tutti i modi di trovare una soluzione per poter avere in tempi accettabili la propria auto.
Il mercato dell’usato dunque è a tutti gli effetti il futuro, con i costi che nel complesso stanno salendo e non poco anche in questo ambito. Quello che però frena ancora oggi molti compratori in tutta Italia è il rischio di incappare in truffe.
Non è infatti un discorso da sottovalutare, soprattutto perché in passato vi era poca tutela del cliente da questo punto di vista. Per fortuna ora le cose sono cambiate e dunque vi è la possibilità di poter acquistare auto della quale si conosce in modo certo la propria storia passata.
Un altro aspetto da tenere in considerazione in questi anni è l’incredibile globalizzazione che si sta espandendo in tutto il mondo, ma in certi casi è un problema. Lo si può facilmente notare nel momento in cui si decide di acquistare un veicolo in una concessionaria di Cerignola, in provincia di Foggia, che ha vissuto una serie di problemi incredibili.
20 milioni di truffa: arresti a Foggia per la vendita di auto usate
La Guardia di Finanza di Foggia ha dunque scoperto come sia avvenuto a Cerignola un incredibile traffico di automobili importati dall’estero in modo illegale. Il giro di soldi ha portato complessivamente a ben 20 milioni di Euro che sono entrati nelle tasche del proprietario di una ditta a nome proprio e di una s.r.l.
Queste auto non avevano infatti la dichiarazione fiscale e non erano mai state riportate all’interno delle scritture obbligatorie. Il dubbio è sorto quando vi era una netta discrepanza tra lo stile di vita e le entrate effettivamente dichiarate.
Con il controllo dei contro correnti dell’impresa associata a quella dei clienti, a quel punto è stato possibil scoprire l’intrigo internazionale. La truffa ai danni dello Stato non avveniva solamente con la vendita di auto usate non dichiarate, ma allo stesso anche con l’acquisto e poi la rivendita di pezzi di ricambio.
Questo però non era l’unico settore che interessava il protagonista di questa vicenda. La frode ha colpito anche il settore delle bevande e degli alimenti e perfino del pellet. Alla fine la Guardia di Finanza lo ha denunciato e ora sarà un giudice a stabilire quale sarà la sua condanna.
Al momento sono state messe sotto sequestro un totale di ben 51 automobili. Oltre a questo sono stati bloccati i conti della società e del titolare, con l’ammontare della cifra che è di circa 100 mila Euro.