Conviene più lavorare per i voli di linea e le compagnie aeree classiche, oppure passare nell’aviazione privata? Ecco le differenze di emolumenti.
Spesso si parla del mondo dell’aviazione privata come di un ambiente a parte, molto ricco e ben più agevole e fortunato per chi vi lavora all’interno. O quantomeno si pensa che vi siano molti più benefit rispetto al lavoro nell’aviazione pubblica sui voli di linea.
Questo perché i jet privati sono solitamente di proprietà di grandi manager, imprenditori e magnati che li utilizzano sia per i viaggi di lavoro che per le proprie comodità dal punto di vista vacanziero. Ovvio che con proprietari così facoltosi, anche la paga dovrebbe essere molto più prestigiosa.
Ci sono dunque molte differenze, a cominciare dalla tipologia dei contratti, dalla mole di lavoro, dai bonus e dalla paga forfettaria. Dunque, oltre alla questione economica, va valutata anche la disponibilità a lavorare a turni o a chiamata.
Cominciamo con lo stato di lavoro degli equipaggi per le varie compagnie aeree pubbliche internazionali. Il personale di cabina viene solitamente pagato con uno stipendio fisso mensile a cui viene aggiunta una paga per il volo, calcolato in tempistiche orarie, ovvero da quando si chiude il portellone aereo fino a quando lo si riapre all’arrivo a destinazione.
Tali contratti, a seconda della compagnia e della mansione, vanno dai 1.500 ai 3.500 dollari al mese in linea complessiva. Si lavora su turni e vi sono periodi di pausa concordati da un calendario già prefissato, che non prevede straordinari ed emergenze last-minute, a meno che non sia un contratto specifico e particolare a richiederlo.
Paghe più elevate per l’equipaggio che lavora sui jet privati, dunque per compagnie o singoli individui che possono permettersi la gestione e la proprietà di un velivolo non di linea. Si parla di cifre tra i 4.000 ed i 6.000 dollari mensili, ma le condizioni sono meno favorevoli a livello di tempistica.
In tali voli si lavora a chiamata ed a prestazione, dunque è un impiego adatto per i liberi professionisti. Può capitare di lavorare anche 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, fuori dai limiti invece imposti nei contratti delle compagnie aeree standard. Ma può succedere che in un mese si lavori 2-3 giorni per poi riposare tutto il resto dei giorni, visto che il jet viene utilizzato non in maniera quotidiana.
Insomma, più denaro a singola prestazione (circa 500 dollari a volo) ma anche meno mole lavorativa e più incertezza sugli orari. Cosa scegliereste se foste posti di fronte a questa scelta professionale?
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