Una mitica vettura Lamborghini era pronta per tornare in produzione, ma dopo l’esposizione al pubblico successe qualcosa di inaspettato.
Ormai la rivoluzione elettrica è in atto e anche le casa specializzate in supercar si stanno adattando. C’è chi sta facendo fatica a dire addio ai motori termici, anche perché il rombo di questi ha decisamente fatto le fortune di certi marchi. Ma c’è chi anche, come Lamborghini, che ha sempre guardato avanti non voltandosi mai indietro, pensando sempre al domani.
L’Europa ha ufficializzato la decisione di chiudere la porta alle vetture con motore termico a partire dal 2035. Ma il marchio di Sant’Agata Bolognese ha pensato di attrezzarsi per tempo e ha già programmato un rapido cambio. Nei prossimi 12 mesi, infatti, Lamborghini presenterà i primi modelli ibridi, che saranno solo le vetture che porteranno al passaggio definitivo all’elettrico già nel 2028.
Tra le auto che fanno sognare c’è la nuova Aventador PHEV, così come la Urus plug-in. La sorpresa di questi giorni poi è il ritorno in grande stile nel mondo delle corse, con la presentazione della hypercar che parteciperà dal prossimo anno al campionato Mondiale e darà l’assalto alla mitica 24 Ore di Le Mans, per sfidare sullo stesso la grande rivale Ferrari che ha vinto proprio quest’anno l’edizione del centenario.
Detto questo però c’è da dire che la Lamborghini una volta ha deciso di guardarsi alle spalle per ripercorrere il suo passato e celebrare quanto di buono prodotto. E se c’è un modello che davvero ha fatto la storia più di ogni altro, quello è la Miura.
Nata nel 1966, fu una macchina che vide la partecipazione del grande Nuccio Bertone, che decise di realizzare un modello unico a cui neanche il patron Lamborghini sembrava credere troppo. Infatti disse che sarebbe stata una buona pubblicità “ma non ne venderemo più di 50”. Ma non fu così.
La nuova auto fu disegnata in soli 4 mesi dal giovane stilista Marcello Gandini, da poco divenuto capo disegnatore di Bertone per sostituire Giorgetto Giugiaro. E fu un capolavoro. Presentata al Salone dell’automobile di Ginevra, ebbe un successo senza precedenti. Tanto che molti nomi importanti la vollero e ancora oggi è un pezzo da collezione ricercatissimo.
In pochi però sanno che nel 2006, per celebrarne i 40 anni dalla creazione, Lamborghini decise di fare uno strappo alla regola e di crearne una versione moderna. Esposta in anteprima durante una cerimonia ad inviti presso il Museo della televisione e della radio a Los Angeles il 5 gennaio di quell’anno, fu presentata ufficialmente al Salone dell’automobile di Detroit ed ebbe un enorme successo.
Costruita sulla piattaforma della Gallardo, era il primo progetto curato per la Lamborghini da parte del nuovo designer Walter de Silva. In realtà però era solo un telaio e basta, perché quella macchina non montava alcun motore al suo interno. E l’ad Stephan Winkelmann confermò poi che era stata solo un omaggio alla storia del marchio italiano. E con parole lapidarie mise fine al sogno di una nuova Miura in produzione: “Lamborghini guarda solo al futuro e riproporre il nostro passato non è ciò per cui siamo qui“.
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