Le Ferrari hanno stabilito, in qualsiasi epoca, diversi record. Un modello in particolare, qualche anno fa, lasciò tutti a bocca aperta.
Chi si avvicina all’acquisto di una Ferrari lo fa per svariati motivi. Il fascino delle vetture del Cavallino Rampante ha coinvolto numerose generazioni per il legame strettissimo con il Motorsport. Nessuno altro team al mondo ha ottenuto un numero così alto di vittorie nella storia. Di recente Charles Leclerc, a bordo della SF23, ha celebrato il podio numero 800 per la casa modenese nella categoria regina. 
Osservando i trionfi della Rossa sugli spalti e in TV, almeno una volta, chiunque ha desiderato di poter avere nel proprio garage una Rossa. Negli ultimi anni la casa modenese ha puntato, maggiormente, a vetture di lusso, rispetto ad auto da corsa nude e crude. Del resto le Ferrari devono rappresentare un connubio perfetto tra sportività e confort.
La tecnologia, modello dopo modello, è aumentata a tal punto da rendere sempre più costoso il prodotto finale. Le cose belle si pagano, in particolare se parliamo di supercar. Dal 2009 al 2015 è stata commercializzata la Ferrari 458. L’auto è stata poi, in seguito, sostituita dalla 488 GTB. Il bolide a due posti, equipaggiata da un motore 8 cilindri disposti a V, prese il nome dalla sua cilindrata (4,5 litri) più il numero di cilindri.
Per il lancio della 458, la casa modenese pensò ad un’anteprima sul web. All’epoca sembrò un lancio rivoluzionario per gli appassionati, confermato anche dalla presenza fisica al 63ª edizione del Salone dell’automobile di Francoforte, tenutasi dal 17 al 27 settembre 2009. La casa modenese, nel corso degli anni successivi, presentò 4 differenti varianti della 458: Italia, Spider, Speciale (prodotta dal 2013) e Speciale A (versione spider della Speciale).
Le caratteristiche tecniche della Ferrari 458
A quei tempi le prestazioni della due posti emiliana erano da applausi. Ogni componente era stato pensato per ottenere il massimo carico aerodinamico. La vettura presentava un carico verticale di appena 140 chilogrammi a 200 km/h con un coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) pari a 0,33. Numeri possibili grazie ad un contenimento del peso mirato.
Il telaio, in lega d’alluminio, godeva di tecnologie di derivazione spaziale, con sospensioni anteriori a triangoli sovrapposti e multilink per quelle posteriori. Dal know-how della Formula 1 arrivò l’idea di una centralina unica, capace di amministrare l’E-Diff (differenziale elettronico), il F1-Trac (sistema di trazione) e l’ABS. La vettura era impreziosita da cerchi da 20 pollici con pneumatici 235/35 all’anteriore e 295/35 al posteriore. 
Per la creazione di un’auto così performante, la Ferrari ebbe il supporto anche del sette volte iridato, Michael Schumacher. Lunga 4527 mm per 1937 mm di larghezza e 1213 mm di altezza con un passo di 2650 mm, presentava performance da brividi, grazie ad un meraviglioso cambio elettroidraulico a doppia frizione con 7 rapporti.
La velocità massima registrata è ancora oggi clamorosa, ossia 325 km/h. Da 0 a 100 km/h, invece, il bolide impiegava 3,4 secondi, frutto di 570 CV a 9.000 giri, con una potenza specifica di 127 CV/litro. La coppia massima di 540 N·m a 6.000 giri/min (con coppia specifica di 120 N·m/litro) regalava emozioni fortissime.
