Max Verstappen aveva conquistato la pole position nel Gran Premio d’Austria, salvo poi dover subire una contestazione da parte dei Commissari
L’accusa per il campione del mondo olandese è stata quella di impeding ai danni di Kevin Magnussen durante il Q1 delle qualifiche di sabato. In serata è arrivata la decisione definitiva.
Il venerdì del Gran Premio dell’Austria è stato particolarmente intenso, per via delle qualifiche disputate nel corso del pomeriggio. Il week end che prevede la Sprint Race al sabato sembra avere decisamente una marcia in più in termini di spettacolo e la Formula 1 ne sta giovando. Certo a metterci del loro sono stati anche i protagonisti in pista, che hanno dato vita ad una sessione serratissima.
La Ferrari può tornare a sorridere vedendo il risultato del Red Bull Ring, grazie ad un secondo e terzo posto griffati Leclerc e Sainz, ma soprattutto per i distacchi contenutissimi nei confronti del leader Max Verstappen.
L’olandese alla fine si è aggiudicato la pole con soli 48 millesimi di margine sul monegasco e 190 sullo spagnolo. Un Q3 super avvincente che addirittura ha lasciato un pizzico di amaro in bocca al #16, speranzoso di fare il colpaccio in casa dei rivali. In realtà la pole sarebbe potuta arrivare nella serata di venerdì, visto che il campione del mondo in carica è finito sotto inchiesta dei Commissari.
Max Verstappen, confermata la pole: nessuna penalità per impeding su Magnussen
Verstappen è stato convocato dalla Direzione di Gara per quanto avvenuto durante il Q1. Nella fattispecie, in uscita da Curva 1, l’olandese avrebbe danneggiato la Haas di Kevin Magnussen, che si era appena lanciato per il suo tentativo cronometrato. La Red Bull #1 procedeva lentamente dopo il giro lanciato e si trovava ancora in traiettoria.
Dopo aver sentito la versione dell’asso della Red Bull, però, i Commissari non gli hanno comminato le solite tre posizioni di penalità in griglia per impeding, ma hanno deciso di lasciar correre.
Come si legge nella nota ufficiale della Federazione: “La vettura #20 (Magnussen, ndr), non ha dovuto intraprendere un’azione evasiva significativa”. Troppo poco quindi il danno arrecato per infliggere la penalità a Verstappen, il tutto non considerando il fatto che alla fine il tempo su quel giro è stato anche tolto a Magnussen per track limits.
La FIA ha specificato che in ogni caso questo aspetto non ha inciso nella decisione, visto che ogni infrazione viene giudicata in modo indipendente dalle altre. Fatto sta che Leclerc e gli altri se ne dovranno fare una ragione e partiranno domenica alle spalle del campione del mondo.