Dove correrà nel 2024 Perez? Il portacolori della Red Bull è in crisi e il suo rinnovo vacilla. Un pilota è già pronto a sostituirlo.
La sua stagione era partita bene, anzi in maniera scoppiettante date le vittorie in Arabia Saudita e in Azerbaijan, poi però Sergio Perez, per qualche misterioso motivo, si è perso. A pensar male viene da ipotizzare che, diventato pericoloso per Verstappen e la sua conferma iridata, il muretto Red Bull gli abbia depotenziato l’auto volontariamente, così da evitare polemiche o lotte intestine che di norma sfociano in incidenti.
Se invece si vuole crede che questo crollo delle prestazioni sia genuino, allora a Milton Keynes potrebbero davvero avere un problema. Certo, guardando la classifica generale è tutto ben mascherato. Tra i costruttori il brand delle bibite energetiche impera con 321 punti contro i 167 della prima inseguitrice Mercedes. E tra i piloti Max svetta con 195 lunghezze, contro le 126 di Checo.
Detta così, quindi, la scuderia sembrerebbe in controllo, ben lontana da situazioni di panico, ed invece, almeno pubblicamente la vicenda viene presentata come allarmante. In particolare, ad esporsi da questo punto di vista, è stato il solito scaltro Helmut Marko, il quale, approfittando della cassa di risonanza dei media ha sostenuto di essere in fase di valutazione.
Perez verso l’uscita dalla Red Bull?
Il cacciatore di talenti, nonché consulente dell’equipe austriaca, starebbe insomma tastando il terreno in cerca di sostituto. Una ricerca non particolarmente impegnativa, considerato che il favorito numero uno al secondo sedile, è già in casa.
Si tratta di Daniel Ricciardo, richiamato dopo il licenziamento dalla McLaren e ora attivo quale collaudatore e riserva. Per lui il momento clou sarà una sessione di test fissata appena dopo il GP di Silverstone del prossimo 9 luglio.
“Sarà al volante per una tre giorni dedicata alla nuove gomme Pirelli in Inghilterra e in quel frangente potremo farci un’idea delle sue performance“, ha riferito all’emittente austriaca ORF.
Al termine del weekend del Canada, il dirigente ha ribadito la rilevanza del due volte iridato per il gruppo, degradando al ruolo di secondo chiunque lo dovesse affiancare.
“Checo è stato bravo a resistere per un paio di stagioni, ma l’olandese ha qualcosa di speciale. Lo si è visto anche a Montreal sulla pioggia. E’ uscito e immediatamente ha fatto il giro veloce, mentre la concorrenza ci impiega almeno due o tre giri per macinare. Solamente Hamilton e Alonso gli si sono avvicinati“, ha analizzato, coccolandosi, una volta di più il figlio d’arte.
L’80enne ha poi svelato quale fosse il programma iniziale del team, ovvero affiancare il driver di Guadalajara al #1 per due o tre annate, prima di cercare altrove, magari a qualcuno di più giovane.
Dopo aver tenuto botta per diverso tempo, ora il centroamericano sta faticando a replicare il passo del corridore di Hasselt. Una scusa buona per un cambiamento radicale in ottica 2024, quando potrebbe essere messo alla porta a favore dell’australiano, tornato in quello che è stato a lungo il suo giardino, con l’obiettivo di riguadagnarsi un posto nel Circus e magari aggiungere qualche successo di gara al suo bottino.