Il mondo dei motori piange la dipartita di un vero e proprio pioniere italiano, ecco chi era e cosa ha fatto in passato.
Questo, è un giorno triste per il mondo dei motori in generale. Non si tratta della morte di un personaggio legato allo sport, bensì all’imprenditoria italiana, tutta. In pochi forse, conoscevano il suo nome, ma sicuramente molti appassionati del mondo dei motori, conoscevano una sua creazione.
Di lui, poche ore dopo il triste accaduto, sua figlia Marzia ha detto: “Mio padre per tutta la vita ha avuto la passione di raccogliere ferri vecchi per restaurarli. Diceva che per lui era motivo di grande soddisfazione veder muovere il ferro e togliere la fatica agli uomini”. Scopriamo qual è il senso della sua frase.
All’età di 96 anni, ci ha lasciati il cavalier Nello Salsapariglia, un vero e proprio pioniere reggiano da cui hanno preso spunto tanti imprenditori legati alla meccanica, italiani. Per chi non lo conoscesse, parliamo di un imprenditore che è stato ex dirigente Emak e che ha fondato il bellissimo Museo Salsapariglia.
Nato nel 1926 in una famiglia che viveva al confine fra Bagnolo e Correggio, l’emiliano ha portato grosse innovazioni, si racconta, alla meccanica agricola italiana. E pensare che da ragazzo frequentò solo le scuole elementari, ma ben presto suo padre capì che quella per la meccanica non era solo passione, bensì un vero e proprio dono, dandogli così la possibilità di andare a lavorare in una torneria di Reggio Emilia. Dopo la Guerra, fu lui ad avere l’idea di fondare la Lesa, azienda che costruiva trattori, ricavando i pezzi da residuati bellici.
Solo negli anni Sessanta, la Lesa poi confluì nella Emak di cui Nello divenne ovviamente, uno dei più importanti dirigenti. Intanto la sua collezione si arricchiva e la sua passione divenne ben presto visibile per gli appassionati di oggetti d’epoca. Oggi, vi sono diverse tipologie di prodotti, come motoseghe, grammofoni, radio e mezzi di trasporto.
Tra quelli più belli da ricordare, la Laurin e Clement del 1900 che vedete in foto, ma anche una bici di Coppi del 1960, una sempre sua del 1965 ed una di Dei del 1930 circa. Ed ancora, ci sono bici usate non soltanto negli anni Sessanta, ma abbiamo un vero e proprio pezzo di storia: una Upamer del 1872. Ancora altri oggetti poi, come per esempio dei trattori della Lesa sempre degli anni Sessanta, sono contenuti in questa bellissima vetrina di storia. Il sito ufficiale della collezione è pieno di sorprese.
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