Gli appassionati di Formula 1 che non si sono persi nemmeno un Gran Premio nella passata stagione riusciranno a dare la risposta esatta.
Il 2023 sarebbe dovuto essere l’anno della svolta della Formula Uno, grazie al nuovo regolamento tecnico sulle auto ad effetto suolo. Le nuove monoposto avrebbero dovuto ricompattare il gruppo, ridando speranze a team che nella precedente era ibrida della Formula Uno erano finiti ai margini della graduatoria.
Per squadre come Ferrari, McLaren, Alpine e Williams rappresentava la grossa chance per ritornare nei piani alti e battagliare per un Mondiale. Nel corso del 2021, data la sfida al vertice tra Red Bull Racing e Mercedes, tutte le altre squadre avevano concentrato le proprie forze sullo sviluppo delle wing car. In particolare la Ferrari aveva deciso di stoppare gli sviluppi per focalizzarsi sulla “vettura della svolta”.
Nel 2022, senza tanti giri di parole, il Presidente della Ferrari John Elkann aveva dichiarato che avrebbero dovuto lottare per la conquista del titolo mondiale. Per Leclerc e Sainz sarebbe dovuto essere l’anno più importante delle loro carriere, dopo stagioni molto deludenti. A seguito del trionfo a Spa Francorchamps e a Monza il numero 16 del Cavallino era già stato definito un “Predestinato” della categoria regina del Motorsport.
Per due anni e mezzo Leclerc ha avuto la pazienza di gestire una complessa crisi tecnica in cui era sprofondata la Rossa a seguito dell’accordo segreto sulle Power Unit del modello SF90 del 2019. Finalmente al debutto in Bahrain l’auto ad effetto suolo, denominata F1-75, era tornata a dettare legge con una magnifica doppietta. Sembrava l’alba di una nuova era per la Scuderia modenese ma si è trasformata in un’incredibile illusione.
Formula 1 2022, il driver più forte
Leclerc era riuscito con caparbietà ad accumulare un vantaggio di 46 punti su Max Verstappen, grazie al ritiro dell’olandese nei round del Bahrain e dell’Australia. La squadra modenese piuttosto che puntare con decisione su CL16 ha cercato di rivitalizzare un Carlos Sainz in estrema difficoltà al volante della F1-75, stendendo un tappeto rosso alla rimonta del figlio d’arte di Jos.
Problemi tecnici, strategie sbagliate ed errori alla guida dei piloti della Rossa hanno condizionato lo scorso mondiale. Max Verstappen, dalla quarta tappa di Imola in poi, ha dominato in lungo e largo vincendo la bellezza di 15 gare oltre a 2 Sprint Race. Nessuno nella storia della categoria regina del Motorsport era riuscito a cogliere un simile traguardo, nemmeno Michael Schumacher negli anni d’oro a Maranello né Sebastian Vettel nell’epopea in Red Bull Racing.
Il nativo di Hasselt ha ottenuto il suo secondo titolo mondiale di fila, vincendo con largo anticipo nella tappa di Suzuka davanti ai fan della Honda. Quest’ultima motorizza la Red Bull Racing dal 2019 e lo farà sino al termine di questo attuale ciclo tecnico.
Max Verstappen sta dominando anche l’annata 2023, dimostrandosi all’altezza dei migliori driver della storia. Nessun record sembra essere precluso, al di là di qualche problema, al venticinquenne che, sin qui, ha già firmato 5 vittorie, ovvero l’intero numero di successi che Charles Leclerc ha conquistato in un’intera carriera in Formula 1 al volante della Ferrari.