Passare con il semaforo rosso è la più classica e conosciuta infrazione al Codice della Strada, eppure non è detto che occorra pagare la sanzione in proprio tutti i casi, parola della Cassazione
La prima cosa che si impara fin da bambini quando si viaggia in macchina con i propri genitori è che in caso di luce rossa lungo la strada bisogna fermarsi. Un colore che per ogni automobilista rappresenta il segnale dello stop e del pericolo. Eppure non sempre tutti rispettano lo stop obbligatorio imposto dal semaforo rosso e rischiano così di incorrere in multe salate.
Il Codice della Strada infatti punisce il passaggio con il semaforo rosso al comma 11 dell’articolo 42 con una sanzione che va da un minimo di 167 euro ad un massimo di 665 euro, oltre alla decurtazione di sei punti dalla patente.
Ma non finisce qui perché in caso di recidiva nel biennio successivo alla prima infrazione scatta la sospensione della patente da uno a tre mesi. Insomma passare col rosso non è mai una buona soluzione, eppure non è detto che proprio in ogni caso l’automobilista sia costretto a pagare la sanzione.
Anzitutto va detto che non tutti i semafori sono dotati di sistemi di rilevazione con la classica telecamera, in questi casi dunque per essere multati occorrerà non solo passare con il rosso ma anche farsi vedere dagli agenti delle forze dell’ordine mentre si commette l’infrazione. Ma anche quando si viene effettivamente multati l’escamotage è dietro l’angolo.
Cassazione: ecco quando una multa per semaforo rosso è nulla
Il primo e ormai noto rimedio alla multa per passaggio con semaforo rosso è quello della mancata necessità pubblica. I sistemi T-Red, così si chiamano i mezzi di rilevazione automatica installati ai semafori, devono essere installati su quelli che sono ritenuti come incroci pericolosi non solo per gli altri automobilisti ma anche per i pedoni. Solo nel caso in cui il T-Red sia installato sul semaforo dell’incrocio pericoloso si può ritenere pienamente valida la multa. Altrimenti il comune può essere tacciato di eccesso di potere e accusato di voler fare cassa sulla pelle dei cittadini.
Secondo la Corte di Cassazione poi i sistemi di rilevazione automatica al semaforo devono rispettare una serie di requisiti, in mancanza la multa verrà annullata dai giudici. Lo ha detto con la sentenza n. 6988 del 3 marzo 2022, con cui ha ribadito una regola fondamentale.
Così come previsto nel decreto ministeriale d’attuazione della misura di controllo, la telecamera deve fornire oltre all’identificazione del veicolo che ha commesso l’infrazione, anche la visione dell’intersezione controllata e della lanterna semaforica dell’intersezione in questione.
In alternativa quando non si riesca a fornire l’immagine della lanterna che regola l’incrocio occorre fornire una foto della lanterna ripetitiva posta dopo l’intersezione. Nel caso in cui le immagini non forniscano la visione di nessuna lanterna semaforica allora la multa verrà ritenuta nulla.