Porsche e Abarth hanno dato vita a un’incredibile collaborazione, per questo motivo non ci si poteva di certo aspettare un prezzo basso.
Sono poche le automobili che sono state in grado di costruirsi il proprio nome nel corso degli anni come hanno saputo fare Porsche a Abarth. Le due aziende hanno dunque deciso di dare vita a una singolare collaborazione che potrebbe portare a un grande risultato.
A risultare determinante è stato Aldo Borghi, un carrozziere italiano che da quando vive in Argentina, precisamente a Tigre, poco a Nord di Buenos Aires, ha saputo fare una fortuna. Il suo lavoro è prettamente legato allo sviluppo delle varie auto sportive ed è molto conosciuto tra gli appassionati delle corse locali in Argentina.
Sono state tante le automobili di grido che ha realizzato, sfruttando moltissimo l’Alfa Romeo, con questa vettura che è stata prodotta in vari modi, dalla “Ballena” passando per la Paquito e arrivando fino alla Carroceria Boano. Il suo cuore italiano batteva dunque ancora molto forte per il Belpaese, ma nel 1965 gli arrivò una strana proposta.
Nella sua officina gli venne portata una Porsche 365 ormai in condizioni disastrose, ma Borghi non si dette sconfitto prima di lottare, per questo motivo decise di lavorare sulla vettura. Il risultato che ne è scaturito fu tra i più incredibili di sempre.
Per poter salvare quell’automobile decise di modificarla facendo una sorta di fusione tra Porsche e Abarth. Prese infatti moltissimi componenti dalla Rocco Motto Abarth, un’auto da corsa apprezzata all’epoca.
Quando il proprietario vide il risultato di Borghi ne fu straordinariamente colpito, ma anche lui stesso aveva capito che si era prodigato in un grande lavoro. Nel 1972 dunque, quando il primo proprietario decise di mettere in vendita l’auto, fu proprio il carrozziere da acquistarla.
Al suo interno era stato montato un motore Porsche Super 90 da 110 cavalli, anche se in un secondo momento venne cambiato in un Porsche 4-speed. Tra i cambiamenti più straordinari vi è il volante interamente in legno e con ben visibile il simbolo della Porsche.
Le sospensioni anteriori e posteriori sono poi gli originali della 356, ma si tratta a tutti gli effetti di una splendida e incredibile combinazione che deriva dall’unione delle forze di due marche storiche. Da apprezzare la parte anteriore, molto elegante, e con la zona posteriore che prevede dei passaruota estremamente larghi.
Borghi è stato dunque uno dei più importanti carrozzieri che ci siano mai stati in Argentina negli anni ’60 e ’70. Sono state diverse le sue creazioni, ma questa è entrata nella storia come Porsche 356 Borghi Abarth.
Forse non l’avreste mai potuto immaginare, ma a quanto pare unendo le componenti di Germania e Italia può venire fuori uno straordinario risultato. Un’auto del genere al giorno d’oggi viene venduta, come si vede dal sito carandclassic.com, al prezzo monstre di 225.000 Euro.
Seguendo il diktat del Governo il sistema dei pedaggi è destinato a cambiare a tal…
Il gruppo Stellantis non vuole mettere da parte i motori termici e svela al mondo…
La Honda non è ancora al vertice del settore elettrico, ma ora è pronta a…
Shakira fa sognare ancora una volta i suoi fan e lo fa regalando una Lamborghini…
Nel corso della sua vita Gianni Agnelli ha avuto la possibilità di guidare le auto…
L'Alfa Romeo aveva dovuto affrontare il richiamo di Giulia e Stelvio a seguito di una…