Scontro con animali in autostrada, chi paga i danni? Ecco svelata la verità

Di recente si è verificato un incidente tra tre macchine e due bovini in autostrada. Chi paga in questi casi?

E’ successo sulla A18 che da Siracusa porta a Catania all’altezza dello svincolo di Priolo Gargallo. Tre automobilisti si sono trovati faccia a faccia con due mucche, di cui non si conosce ancora l’identità del padrone. Secondo la ricostruzione dalla Polizia Stradale, queste sarebbero entrate in carreggiata e poco dopo colpite da due Volkswagen Passat e da una Ford Mustang. Quattro le persone rimaste lievemente ferite, con prognosi tra i tre e i quindici giorni. Mentre per i poveri animali non c’è stato scampo.

Incidente con animali: chi paga?
Auto, animali (AdobeStock) – Derapate.it

La notizia arriva ad appena una manciata di ore di distanza da un evento simile. Un cavallo è scappato dall’ippodromo di Agnano raggiungendo la vicina Tangenziale di Napoli, lungo il tratto tra Vomero e Fuorigrotta. Una volta lì, il quadrupede ha cominciato a correre, contromano, spargendo il panico. Ma grazie al pronto intervento delle forze dell’ordine che hanno immediatamente inviato una Safety Car, tutto si è risolto in tempi brevi, con il “fuggiasco” riportato fuori dall’arteria stradale senza che avvenissero incidenti.

Animali in autostrada, a chi spetta pagare

Qualora, come nel primo caso di cui abbiamo parlato, trovassimo un animale sulla nostra traiettoria di marcia e non riuscissimo a frenare o compiere qualsiasi altra manovra che possa evitare la collisione, è bene sapere che l’assicurazione non risponderà dei danni. Questo perché non rientra nell’ambito della responsabilità civile. Quindi, a meno che non si sia in possesso di una polizza specifica, si dovrà pagare le riparazioni di tasca propria.

Dunque, se si sa di vivere in una zona dove certi eventi possono capitare, è consigliabile dotarsi di Kasko, o Mini Kasko, che tutelano nei frangenti di calamità o eventi naturali.

Per ottenere il risarcimento andrà interpellato l’ente proprietario o la società concessionaria che si occupa della sezione stradale interessata. Entrambi infatti, hanno la responsabilità oggettiva degli oggetti in loro custodia ed è loro compito assicurarsi che non si verifichino episodi, che con un po’ di cura potrebbero essere evitati. In soldoni sono proprio loro a dover gestire le strade e a proteggerle da eventuali incursioni estranee ai veicoli.

Cosa deve fare la persona danneggiata

Se a seguito dell’impatto con un animale ci si trova l’auto rovinata si avrà comunque l’onere della prova tra causa ed effetto. Cosa significa. Significa che il conducente dovrà dimostrare che le ammaccature sono state provocate proprio dal suddetto scontro. Quindi in pratica bisognerà documentare sia la presenza in carreggiata, sia l’evento lesivo, descritto e quantificato, che si tratti del solo veicolo o delle persone.

E’  tuttavia importante che chi è alla guida rispetti sempre le regole, i limiti di velocità e mantenga alta l’attenzione. Altrimenti si rischia, in un frangente del genere di non vedersi garantita alla somma. Infatti se risulta che si andava troppo forte, si teneva una condotta imprudente o si era distratti, si passa dalla parte del torto. O meglio. Si diventa corresponsabili. Ciò ha una conseguenza nella diminuzione del denaro ricevuto. E non è neppure da escludere che si registri l’automobilista come responsabile in toto.

Cosa deve provare il gestore

Chi amministra un tratto di strada lungo il quale è avvenuto un incidente con un animale può fornire una prova liberatoria per difendersi. Ha quindi la facoltà di dimostrare che si è trattato di un caso fortuito e quindi imprevedibile nonostante la vigilanza. Ad esempio la rottura accidentale della recinzione. Ovviamente dovrà documentare le modalità in cui si è verificato l’evento e motivare l’impossibilità di un intervento immediato.

E’ importante specificare che se la recinzione è integra e l’ente gestore può provarlo, questo non sarà più responsabile dei danni causati dall’animale. Ugualmente la questione non è scontata perché la bestia potrebbe essere entrata da un pertugio magari molto lontano da quello dell’invasione in carreggiata. Per questo motivo i giudici non per forza riterranno sufficiente la prova di integrità della rete per scagionare il proprietario della strada. Almeno se quella proposta, è circoscritta al punto dell’impatto.  Dunque, se non viene dimostrato di aver controllato tutto il tratto appartenente alla società concessionaria, questa sarà ritenuta responsabile dei danneggiamenti e condannata al risarcimento.

Ottenere il rimborso non è affatto semplice. Specialmente se la società autostradale è in grado di provare che reti e recinzioni sono perfettamente integre e ben tenute. Anche un piccolo spazio, ad esempio largo abbastanza da far passare un cinghiale, però, può aiutare l’utente. Per tenersi al riparo da vicende tanto spinose, l’ASPI, ovvero Autostrade per l’Italia, agisce in maniera meticolosa nella sostituzione periodica, perlomeno nelle aree più esposte. Tutti i lavori eseguiti sono documentati dalle gare d’appalto necessarie per l’esecuzione. Di conseguenza si creano già delle prove per togliersi dalla responsabilità.

Cosa succede se viene abbandonato un cane

In ultimo una precisazione su un evento oggi meno frequente, ma che per anni ha accompagnato soprattutto le estati degli italiani. L’abbandono del proprio cane in autostrada. Per prima cosa dobbiamo dire che l’atto in sé è un reato penale.  Motivo per cui oltre all’eventuale risarcimento per i danni provocati, l’ex padrone rischia il carcere.  Trattandosi di un gesto volontario, automaticamente si libera da ogni colpa l’ente gestore del tratto stradale.

Occhio però. Anche in questo caso è la società a dover dimostrare che l’incidente con l’amico a quattro zampe sia avvenuto per cause imprevedibili e inevitabili, come può esserlo una persona che lascia in corsia il suo cane, senza che alcun custode possa fare in tempo ad intervenire per accompagnarlo fuori dalla careggiata.

Per individuare con precisione il colpevole, viene avviata un’indagine che si basa anche sulla fruizione delle immagine riprese dalle telecamere, sulle testimonianze e i rilievi della Polstrada, a partire dalla targa del veicolo in causa, o dalle scritte sul collare dell’animale. Una volta individuato l’ex proprietario, questo verrà chiamato in giudizio e costretto a pagare per i danni provocati.

Ma cosa succede se il responsabile non può essere rintracciato? In questo frangente il radar si sposta di nuovo sul gestore dell’autostrada il quale, ha sempre l’obbligo di vigilare ed intervenire immediatamente per rimuovere eventuali cause di pericolo per la circolazione.

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