La scarsa competitività della Ferrari ha messo in difficoltà diversi protagonisti della F1. La dichiarazione tranchant non lascia dubbi.
Come ormai succede dal 2008 per quanto riguarda la coppa costruttori, e addirittura dal 2007 per quella piloti, i tifosi del Cavallino sono costretti ad accettare di vedere procrastinato il loro sogno iridato. Durante la passata stagione si è fatto un gran annunciare che l’auto 2023 sarebbe stata quella definitiva per il massimo risultato.
Ed invece, come sappiamo le cose stanno andando diversamente, tanto che alla vigilia del GP di Monaco è solo quarta della generale marche con 78 punti contro i 224 della Red Bull. Un gap che parla da solo e non necessita di tante spiegazioni.
Constatata questa mancanza di forma, è facile giungere alla conclusione che anche chi usufruisce della componentistica e del motore Ferrari sia in crisi. Non solo per l’oggi, ma pure per il domani. Questa almeno la confessione del team principal della Haas Gunther Steiner.
In realtà classifica alla mano la squadra americana non è poi messa così male visto che rispetto ai suoi standard da ultima o penultima, adesso occupa la settima piazza con 8 lunghezze. Va precisato che da Maranello gli statunitensi prendono la power unit, ma pure il cambio e le sospensioni posteriori, oltre al sistema di raffreddamento.
Un bel mix che influisce in maniera importante sul design e la progettazione del veicolo. Il dirigente meranese ha asserito che per tentare di ribaltare le sorti di un equipe costantemente sul filo del flop i tecnici avrebbero pensato ad un restyling totale.
Peccato che appunto la volontà si scontri con la consapevolezza di dover convivere con parti sviluppavate in zona Modena non conformi con la loro idea di cambiamento. In sintesi, con questi paletti l’equipe con base a Banbury può solo ritoccare, ma non operare in modo radicale. Nessuno stravolgimento, quindi, e di conseguenza nessuna chance di poter fare il salto sperato.
“Stiamo cercando di studiare concept diversi, ma non è possibile convertirsi allo stile della RB19 quando il nostro telaio, il cooling system e i radiatori sono completamente differenti“, ha ragionato parlando a Motorsport.com.
Assodato che nulla di veramente trasformativo potrà essere compiuto nel breve periodo, ogni tappa del calendario la compagine di Gene Haas proverà ad aggiungere qualcosa di nuovo che possa portare verso risposte più soddisfacenti. Come rivelato dal manager ex WRC e NASCAR, in fabbrica si sta già cominciando a tracciare il percorso per il 2024 facendo tutte le valutazioni del caso sulla scia da seguire.
L’intenzione sarebbe quella di riprendere la carrozzeria della monoposto energetica, ma, come detto, c’è molto scetticismo in merito alla bontà di una scelta del genere.
Non è infatti scontato che questo porti ad un effettivo beneficio. Una macchina performante è un insieme di parti che funzionano. Come fosse un puzzle. “Alcune aree dell’auto non si possono toccare. Altre invece, potrebbero essere modificate, ma dietro ad un lavoro troppo impegnativo. Ad esempio montando le sospensioni Ferrari non si hanno grosse chance di manovra“, ha infine considerato con rammarico.
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