In molti non hanno idea di cosa vivono e provano i piloti durante la loro attività in pista. Il loro corpo diventa davvero come un cyborg
Non tutti possono diventare dei piloti professionisti e al di là del lato tecnico c’è anche un aspetto fisico davvero eccezionale, che per i comuni mortali può sembrare proibitivo. Il sogno di diventare un pilota professionista, in qualsiasi categoria del Motorsport, è un sogno davvero per pochi. Arrivare in Formula 1, o in IndyCar per la sfera americana, è un passo grandissimo anche per chi di mestiere si trova dietro ad un volante.
Riuscire in questa impresa segue principi fisici e tecnici, oltre ad un grande sacrificio economico. Scalare le varie serie fino ad arrivare in vetta è anche una questione di perseveranza, come tutto nella vita.
Come detto però ci vogliono anche delle qualità fisiche che posseggono in pochi. Basti pensare alla vista e alla capacità di gestire al meglio gli occhi. Che cosa intendiamo con questo? Ad esempio il battito di palpebra, un’azione inconscia usuale che tutti facciamo quotidianamente migliaia di volte. Ora quando si è a oltre i 300 km/h chiudere un centesimo di secondo gli occhi, può significare una perdita di contatto visivo con la pista anche di 20 metri.
F1, svelata la qualità che posseggono tutti i piloti
Uno studio scientifico recente ha scoperto che i piloti professionisti possono controllare il loro battito di ciglia per le zone della pista in cui si possono permettere di essere più tranquilli (tipo lunghi rettilinei).
Un team di ricercatori degli NTT Communication Science Laboratories di Atsugi, in Giappone, ha pubblicato uno studio inerente il controllo visivo su iScience. Secondo il lavoro, i battiti di ciglia dei piloti erano “sorprendentemente prevedibili” in quanto “tendevano a non sbattere le ciglia mentre cambiavano velocità o direzione“, lasciando queste semplici operazioni ai lunghi dritti del circuito.
La ricerca è stata effettuata sui circuiti giapponesi di Fuji, Suzuka e Sugo, dove in totale i drivers presi in esame hanno percorso più di 300 giri complessivi. Nonostante il battito di ciglia sia fondamentale per inumidire gli occhi, poterlo controllare arbitrariamente è fondamentale per un pilota, molto più di quanto si possa pensare.
Ora il team di esperti giapponesi vogliono proseguire lo studio capendo quali processi cerebrali guidano il controllo del battito di ciglia, che in molti consideravano un’attività subconscia.