L’auto elettrica fatica a diffondersi in Italia, lo scetticismo è ancora troppo forte tra gli aspiranti acquirenti. E la differenza rispetto agli altri Paesi è evidente.
Acquistare una vettura nuova rappresenta un passo importante, soprattutto per i sacrifici economici che questo può comportare, nonostante la maggioranza delle persone preferisca puntare su un finanziamento pluriennale.
Il budget a disposizione è certamente uno degli elementi principali che condiziona le scelte ed è proprio per questo che pochi sono propensi all’idea di puntare su un’auto elettrica. Lo scetticismo è legato soprattutto a un aspetto tutt’altro che irrilevante: il prezzo. A parità di modello, infatti, una macchina a corrente ha un costo ritenuto ancora troppo elevato per molti.
Il timore di “restare a secco” era fino a qualche anno fa il principale deterrente all’idea di acquistare un’auto elettrica. Le abitudini quando si sceglie un modello simile sono inevitabilmente destinate a cambiare, proprio per questo si sapeva bene di non avere la possibilità di trovare facilmente un punto in cui effettuare la ricarica.
Ora anche questa difficoltà è superata grazie alla diffusione sul territorio delle colonnine, ma difficilmente se non ci sarà una maggiore livellatura nei prezzi i consumatori potranno cambiare il proprio modo di ragionare.
Difficilmente, infatti, un modello di piccole dimensioni arriva a costare meno di 20mila euro, mentre il costo di listino è decisamente più basso per una vettura a benzina o diesel. La differenza appare evidente se effettuiamo un paragone rispetto al resto d’Europa, dove ad aprile 2023 le immatricolazioni sono state 3.985, un dato che significa un aumento del 31,4% rispetto alle 3.032 vendite di un anno fa.
La crescita insomma sembra esserci, ma decisamente troppo lenta. E non va molto meglio e analizziamo i dati del quadrimestre: sono 20.338 gli italiani che hanno scelto una elettrica (+42% rispetto alle 14.321 vendite di aprile 2022). La quota di mercato è pari al 3,7% (+0,4% rispetto al 3,3% di aprile 2022).
Modificare in tempi brevi la diffidenza di molte persone nei confronti dell’auto elettrica sembra comunque essere difficile. Pensare che questo sia da ricondurre esclusivamente ai costi sarebbe però riduttivo.
Una delle motivazioni principali è da legare agli incentivi, che da sempre rappresentano il meccanismo ideale per smuovere il mercato. Dal 2019 al 2021 era possibile sfruttare un vantaggio che andava dai 4 mila ai 6 mila euro per chi sceglieva di acquistare una vettura di questo tipo, ma da allora l’importo si è progressivamente ridotto.
Un decreto dell’ex Ministro Giorgetti aveva provato a rimediare alla situazione, permettendo di avere un’agevolazione fino a 7.500 euro per chi ha un reddito Isee inferiore ai 30 mila euro, anche se difficilmente in questi casi chi ha guadagni simili li spende per una vettura che si aggira intorno ai 35-40 mila euro.
Il nostro Paese inoltre ha deciso di non sfruttare i fondi del PNRR per stabilire un nuovo piano di incentivi. Non si può inoltre sottovalutare il ruolo svolto dalle infrastrutture per la ricarica, diventate certamente più numerose rispetto al passato, ma ancora insufficienti secondo molti.
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