L’Italia è una delle più importanti nazioni del mondo della F1, ma pochi si ricordano di questa strana e incredibile Scuderia.
I motori sono sempre stati una straordinaria passione dell’Italia, con il Belpaese che ha sempre avuto un ruolo centrale all’interno della F1. Dalla prima vittoria del Mondiale dell’Alfa Romeo, fino agli straordinari successi della Ferrari sono tantissime le Scuderie che hanno scritto la storia della più importante competizione su quattro ruote.
L’Italia però è sempre stata ben rappresentata anche da una serie di Scuderie minori, tanto è vero che attualmente anche la Alpha Tauri ha sede a Faenza. Con il ritorno dell’Alfa Romeo, nonostante l’utilizzo della bandiera svizzera vista la vicinanza con la Sauber, fanno sì che diventino praticamente tre su dieci le vetture italiane in F1.
A esse va anche aggiunta la Haas, con la scuderia statunitense che da sempre è molto legata al gruppo Dallara, dunque in qualche modo anche in questo caso c’è molta Italia. Nel corso della storia è impossibile non citare la Maserati, campione del mondo nel 1957 con Juan Manuel Fangio, oppure gli anni d’oro della Minardi.
Tra le tante Scuderie minori però probabilmente vi siete completamente dimenticati di una particolarissima realtà del 1992. Si tratta di una delle vetture più sfortunate che si siano mai avvicinata al mondo della F1 e sono sicuro che pochi di voi si ricordano dell’esistenza della Andrea Moda Formula.
L’avventura dell’Andrea Moda in Formula 1 inizio nel 1992, per volere del suo fondatore Andrea Sassetti. L’obiettivo avrebbe dovuto essere sponsorizzare la sua azienda di calzature che aveva sede a Morrovalle, in provincia di Macerata.
Prima di tutto serviva un fornitore, per questo motivo si contattò la Judd, con la società che forniva un motore V10 alla casa italiana, lo stesso dato in dotazione alla Brabham. Si decise per una scuderia completamente italiana, infatti i piloti furono Alex Caffi ed Enrico Bertaggia.
Il primo era già un esperto in F1, infatti aveva corso anche con la Osella e la Arrows in passato, mentre il secondo era un vero e proprio neofita, tolta una piccolissima e rapida partecipazione con la Coloni nel 1989. I due piloti non ebbero però mai modo di poter scendere in pista, infatti in occasione del primo Gran Premio in Sudafrica la società non aveva pagato i 100.000 Dollari per l’iscrizione, mentre nella seconda prova in Messico le vetture tardarono ad arrivare.
Dalla terza prova in Brasile si decise di cambiare anche i piloti, chiamando inizialmente solo il brasiliano Roberto Moreno, per poi affiancarlo anche al britannico Perry McCarthy. All’epoca le qualifiche servivano anche per poter prendere parte al GP della domenica, con il brasiliano Moreno che ci riuscì solo in occasione del gran premio di Montecarlo.
Durò però solamente 11 giri il suo Gran Premio, prima di rompere il motore e dover dire addio definitivamente alla gara. Quelli risultano essere così gli unici giri effettuati nella storia della F1 dalla Andrea Moda, dato che da lì in poi né Moreno né McCarthy riuscirono più a qualificarsi per un GP.
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