Le notizie delle ultime ore, hanno portato la F1 a prendere una decisione dolorosa. Le parole dell’ex Ferrari non lasciano dubbi.
Per una volta il Circus contemporaneo, sempre molto lento nel decidere, è intervenuto in tempi record mettendo tutti d’accordo. Nessuno infatti se l’è sentita di contestare un provvedimento più che lecito, anzi al contrario molto atteso o addirittura sperato, in quanto all’insegna del buon senso.
Già all’indomani dell’alluvione che ha colpito la regione Emilia Romagna, i vertici della F1 hanno cominciato a discutere di un possibile annullamento dell’evento in calendario per il weekend dal 19 al 21 maggio. Lo stesso Governo italiano, tramite i suoi rappresentati, ha spinto per la scelta più dolorosa che alla fine è stata annunciata dallo stesso CEO dello sport Stefano Domenicali.
Con 24 comuni allagati e già diverse vittime, il GP che avrebbe dovuto disputarsi all’Enzo e Dino Ferrari, già di per sé toccato dall’emergenza, è parso a tutti fuori luogo, e così cancellato.
La F1 annulla il GP di Imola, la voce del patron
Dopo il round del Belgio del 1985 a causa di problemi all’asfalto del circuito, e quello dell’Australia 2020 per il Covid, la top class dell’automobilismo tira una riga rossa sopra un appuntamento.
“Ho sperato fosse possibile salvare l’evento, sono arrivato in anticipo da Londra, dove vivo, per verificare di persona la situazione. Ma non c’erano le condizioni”, ha affermato l’ex manager del Cavallino, il quale ha voluto sottolineare che non sempre lo show deve andare avanti.
“Imola è la mia città, è casa mia. So cosa rappresentano i motori per la mia gente. Decidere quindi di annullare la manifestazione non è stato facile, ma non avevo alternative. Ora la nostra terra deve dedicare ogni energia alla ricostruzione. Alle emozioni della velocità ripenseremo quando avremo ritrovato il sorriso”, ha proseguito la sua riflessione.
Nonostante le hospitality fossero già state montate, e buona parte del personale già arrivato in sede, tutti hanno dato il loro ok senza battere ciglio, evitando polemiche sterili. “Hanno capito”, ha precisato il 58enne. “Nessuno voleva aggiungere disagio alla sofferenza. Per le scuderie sarebbe stato un problema persino raggiungere il tracciato con le loro bisarche. E immaginare di accogliere la folla dei tifosi in un contesto di devastazione era un insulto al buon senso“.
Non si è creata maretta per questa decisione drastica, anzi subito è partita la mobilitazione a tutela delle persone che avevano acquistato il biglietto d’ingresso all’autodromo per uno o più giorni. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi, ha domandato formalmente il rimborso completo sia dei ticket, che dei servizi collaterali inerenti alla corsa, dagli alberghi, ai mezzi di trasporto.
Per quanto concerne invece la ricollocazione della prova, non si sa ancora nulla di certo. E’ stato escluso, dallo stesso dirigente italiano, soltanto un suo riposizionamento all’interno del calendario 2023, come noto, già abbastanza ingolfato. Le prime indiscrezioni ci dicono che potrebbe essere recuperata nel 2026, nel primo anno a disposizione dopo la scadenza del contratto con la massima serie.