Comprare un’auto sottoscrivendo un finanziamento può trasformarsi in un incubo. La notizia è a dir poco inquietante.
L’invenzione arriva dall’America e se dovesse estendersi anche altrove sarebbe qualcosa di clamoroso e decisamente preoccupante. Chi negli ultimi tempi ha avuto occasione di recarsi da un concessionario alla ricerca di una macchina nuova o usata, al di là dei prezzi elevati e della mancanza di unità per la vendita chiavi in mano, si sarà reso conto come gli operatori oggi spingano per la rateizzazione.
La maggior parte della Case automobilistiche preferisce il pagamento dilazionato, piuttosto che ricevere l’intera somma del veicolo. Così per cercare di avere sott’occhio i clienti che accettano il finanziamento, un costruttore si è fatto furbo, introducendo un sistema di controllo davvero sui generis.
Auto pagate a rate, cosa hanno deciso negli States
In pratica, se per dimenticanza o scorrettezza chi ha acquistato la macchina dovesse non saldare una mensilità, questa tornerà in negozio da sola. Certo, non immediatamente, ma in caso di recidiva, la vettura si accenderà e riprenderà la via verso il luogo di provenienza. Ad avere questa trovata è stata la Ford. L’azienda dell’ideatore della catena di montaggio non poteva non essere alla base di questa allarmante mossa, che, tra l’altro, ci avvicina un altro po’ ad un destino da robot.
Ancora una volta gli Stati Uniti vanno sempre un po’ oltre. Ma c’è un motivo a questo provvedimento estremo. Nel Nuovo Continente le regole riguardanti la rateizzazione sono molto più lasse che in Europa. Di conseguenza, la truffa è sempre in agguato.
Dunque, per tutelarsi maggiormente il brand a stelle e strisce ha dato vita alla procedura cosiddetta del repossessing, che sfrutta le tecnologie all’avanguardia. In pratica, il ritorno del mezzo alla vecchia dimora, è l’ultimo passaggio di una scala di dispetti. Via via si andranno a bloccare tutti i sistemi elettronici. Dai tergicristalli, all’aria condizionata, per passare all’autoradio che comincerà ad emettere suoni disturbanti, e ad improvvisi guasti in corrispondenza del weekend.
Da quanto si apprende dal Daily Mail, questa novità arriva al culmine di uno stato di cose non più sopportabile. Infatti, per il produttore che vanta molti successi anche nel motorsport, la misura sarebbe stata colma e bisognava per forza trovare una soluzione, seppur brutale. Questo anche perché quando le persone venivano contattate dal concessionario che le invitava a pagare, non reagivano esattamente bene.
Ad aggravare la questione ci si è messa la pandemia. Il motivo? L’ansia d’acquisto dopo mesi di restrizioni. Come affermato alla NBC dal Jeremy Cross, presidente dell’International Recovery System, la gente si è trovata ad avere le tasche piene di liquidità essendo stata costretta a rimanere a casa per il lockdown e avendo continuato a ricevere lo stipendio. Per cui, una volta terminato il confinamento si è data alla pazza gioia, spendendo oltre le proprie capacità. Sempre stando ai dati dell’emittente tv dal 2019 il prezzo che ogni automobilista deve versare ogni trenta giorni è salito del 26%.