La salute di Michael Schumacher continua ad essere un mistero, ma ora anche suo figlio preoccupa dopo la fine dell’esperienza in F1.
La vita può essere molto crudele in determinate situazioni, e questo vale anche per chi è figlio di un sette volte campione del mondo. Michael Schumacher continua il proprio recupero dopo il terribile incidente sulle nevi di Meribel del 29 dicembre del 2013 nel totale mistero, visto che la sua famiglia ha deciso di mantenere il riserbo sulla faccenda.
Sono passati quasi 10 anni, e sul suo caso continuano le speculazioni ed i tentativi di strappare qualche notizia esclusiva. Pochi giorni fa, sono venute fuori alcune fake news da varie riviste tedesche, tra cui l’intervista fatta con l’intelligenza artificiale da “Die Aktuelle“, la cui responsabile è stata licenziata in tronco.
Anche la famiglia di Schumacher è vittima di questi attacchi, e tra di loro non può non figurare anche il figlio Mick, che come suo padre ha optato per proseguire l’esperienza in pista. Non è di certo facile seguire le orme di un campione di questo tipo, ed infatti, il contratto con la Haas non gli è stato rinnovato dopo due stagioni difficili. Adesso, un ex compagno di Michael parla della sua situazione.
Mick Schumacher non ha potuto contare sull’appoggio di papà Michael nel corso della sua carriera, e questa è sicuramente una cosa che si è fatta sentire. Lo zio Ralf, anche lui ex pilota, è convinto che se il Kaiser di Kerpen fosse stato al suo fianco, il boss della Haas, ovvero Gunther Steiner, non si sarebbe preso certe libertà, attaccando spesso Mick per i suoi errori e licenziandolo in tronco al termine del 2022, dopo soli due anni.
Della carriera di Mick e della sua situazione psicologica ha parlato Johnny Herbert, anche lui ex pilota e compagno di squadra di Michael nel 1995, ai tempi della Benetton, quando contribuì al titolo mondiale costruttori vinto dalla squadra di Flavio Briatore. Il britannico ha parlato alla rivista “Ice 36“, dimostrandosi molto comprensivo nei confronti del figlio d’arte.
Herbert ha infatti detto che la salute di Michael Schumacher è un grande peso da sopportare per il giovane Mick, e che l’aiuto mancato si è fatto molto sentire. Un altro aspetto è sicuramente quello della pressione dettata da un cognome come quello che porta, che non è sempre di aiuto, perché espone a confronti insostenibili ed impossibili da fare.
Herbert ha poi detto che Mick è mancato nel 2022 dopo un buon anno di debutto, quando si è trovato al fianco del più esperto Kevin Magnussen, richiamato in extremis per sostituire il buon Nikita Mazepin. Tuttavia, il britannico si è detto comunque ottimista per il futuro del giovane Schumacher, affermando che, dopo l’esperienza di terzo pilota in Mercedes, potrebbe anche tornare in pista come pilota titolare.
Mick ha infatti detto varie volte che ci sono stati già dei contatti con alcuni team per il 2024, ed a questo punto, non ci stupiremmo se questo giovane talento potesse tornare in pista. Va infatti ricordato che ha comunque vinto sia la Formula 3 che la Formula 2, e non stiamo parlando di uno che è arrivato in F1 per caso.
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