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La Volkswagen ed il legame con Hitler: ecco l’assurda vicenda

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Giovanni Messi

La Volkswagen ed Adolf Hitler sono stati molto legati nel periodo del Nazismo in Germania. Ecco cosa accadde in quegli anni.

Uno dei marchi automobilistici più famosi del mondo è senza alcun dubbio quello della Volkswagen, la cui nascita è datata 1937, nella città tedesca di Wolfsburg, dove tutt’oggi ha sede. La traduzione di questa parola significa, letteralmente, “auto del popolo“, che infatti è diventato un vero e proprio slogan del costruttore.

Derapate.it (ANSA)

La data di nascita di questo costruttore è legata ad un momento molto buio della storia del mondo contemporaneo, dal momento che, nel 1937, si era nel pieno della Germania Nazista. Il Terzo Reich trae le sue origini dal 1933, anno in cui Adolf Hitler vinse le elezioni politiche salendo alla Cancelleria, per poi diventare dittatore assoluto nell’anno successivo, alla morte di Paul von Hindenburg, ovvero il Presidente della Repubblica.

Da quel momento in poi, Hitler assunse pieni poteri, iniziando il suo terrificante progetto che portò allo scoppio della seconda guerra mondiale, con annesso genocidio degli ebrei e di tante altre minoranze, da lui mai tollerate. Vi starete chiedendo cosa c’entri la Volkswagen in tutto questo, e sappiate che la risposta è molto semplice. La sua nascita fu voluta proprio da Hitler, in una storia davvero incredibile.

Volkswagen, ecco i perché del legame con Hitler

Adolf Hitler salì al potere negli Anni Trenta, facendo leva sulla voglia di rivalsa del popolo tedesco, che usciva disastrato dalla prima guerra mondiale, con povertà ed inflazione dilagante. La situazione, per gli abitanti del paese, era terribile, ed è proprio qui che prende spunto il piano del dittatore, che tra i suoi progetti, includeva anche la nascita della Volkswagen come marchio automobilistico di riferimento.

L’automobile era nata, in fin dei conti, da pochi decenni, e la popolazione, strenuata dalla crisi economica e dalle sanzioni legate alla Grande Guerra, non poteva di certo permettersi di acquistarne una. La volontà di Hitler era quella di creare un’auto che fosse alla portata di tutti, per motorizzare il paese sin dai cittadini.

Lo studio di progettazione fu affidato al grande ingegnere Ferdinand Porsche, che dà il nome anche all’omonima casa costruttrice, che fa parte proprio del gruppo Volkswagen. Nel 1931 partirono i primi studi, e fu proprio Porsche a far capire che l’automobile doveva essere destinata a tutti e non solo ai più ricchi che potevano permettersela.

Lo stesso Hitler, in un discorso al popolo, fece capire l’importanza dell’automobile: “Sino a quando l’automobile sarà un privilegio esclusivo per le classi più ricche, sarà molto amara la sensazione di sentirsi come degli emarginati, esclusi dalla grande occasione di poterne possedere una e di potersi spostare in maniera autonoma con essa. L’auto non deve essere solo utile, ma deve fungere da fonte di felicità e gioia nei giorni più belli. Non ci deve più essere questa divisione tra le classi più agiate e quelle più basse“.

Hitler convinse il popolo alla nascita di un’auto per tutti

Se c’era una cosa in cui Adolf Hitler eccelleva erano le sue doti persuasive, quelle che potevano convincere chiunque ascoltasse i suoi discorsi. Nacque così l’idea del lancio della Volkswagen Typ 1, ed il padre del progetto divenne proprio Ferdinand Porsche, che fu così il primo progettista di una sorta di utilitaria, utile sia per muoversi all’interno delle grandi città che per viaggiare nelle giornate in cui si poteva fuoriuscire dalla dimensione quotidiana.

Venne così realizzata una grande fabbrica situata nella Bassa Sassonia, una delle zone più industrializzate del paese. Si puntò, dunque, sulla cittadina di Wolfsburg, con la produzione che poi partì nel 1938. Per essere precisi, tutto ciò divenne poi utile ai fini bellici, perché la Typ 1 divenne un mezzo militare.

Quella per i cittadini è meglio conosciuta come il Maggiolino, prodotto, pensate, dal 1938 al 2003. In quel periodo, Porsche ne presentò ben tre modelli, e c’è da dire che fu un grande successo, e si può identificare come la nascita di un vero e proprio mito, che ha attraversato un pezzo di storia del nostro pianeta.

Sicuramente, è molto particolare pensate che questo splendido modello è nato in uno dei momenti più bui e drammatici della storia del mondo. Ecco spiegato il legame, dunque, tra la casa di Wolfsburg ed uno dei dittatori più terribili che ci siano mai stati, in quella che fu forse la sola cosa positiva del suo periodo al potere.

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