Come sarà la nuova Lancia Ypsilon? Il designer D’Amico ha provato ad immaginarsi il look dell’elegante vettura italiana se uscisse a breve.
Conosciuta e ammirata per la sua eleganza la Lancia Ypsilon fa sempre la sua bella figura quando è in strada. Per questo, l’architetto Tommaso D’Amico ha provato a riproporla in chiave moderna pur nel rispetto delle sue linee classiche. Lanciata all’inizio degli anni 2000 come versione basica del marchio torinese, fu inizialmente indirizzata ai giovani, mentre successivamente farà breccia nel cuore delle donne proprio per i suoi profili smussati e la compattezza.
Il designer, dunque, non ha voluto stravolgerne l’essenza, ma ha rivisto le dimensioni, aumentandole nel rispetto delle esigenze dell’era attuale. Il risultato dell’elaborazione è effettivamente affascinante, a partire dalla colorazione turchese adottata. Variante di una proposta di livrea all’insegna del sofisticato. Nel complesso materiali e tecnologia sono stati resi all’avanguardia.
Particolare attenzione è stata dedicata alla plancia, provvista di tutte le dotazioni utili per viaggiare in piena comodità e senza stress. Il propulsore previsto, giusto per rispondere alla tendenza dell’automotive, sarebbe un 1.5 140 cv TCT7 ibrido, con cambio automatico e trazione posteriore. Mentre per i più attenti all’ambiente la gamma verrebbe arricchita di modelli elettrici.
Vediamo ora qualche curiosità sulla nascita di questa macchina appartenente al segmento B. Realizzata dal brand piemontese dal 2003 al 2011, la Ypsilon fa il suo debutto quale sostituta della vecchia Y, mentre dal 2012 viene a sua volta scalzata da una serie aggiornata che, in realtà verrà appena due anni dopo ritirata dai listini. Al suo posto verrà prodotta la Ypsilon Unyca.
Ma torniamo alla nostra. Per il progetto e la produzione la FIAT mise sul piatto 500 milioni di euro. Una spesa senz’altro giustificata visto che in termini di vendite andrà alla grandissima. Ben 60.000 furono i pezzi rilasciati annualmente, assemblati negli stabilimenti di Melfi in Basilicata, e poi, dal 2005 in quelli di Termini Imerese in Sicilia.
La tre porte era lunga all’incirca 3,78 metri e caratterizzata da un design chic, in parte ispirato alla Lancia Ardea. Il telaio, invece era quello del Pianale B della FIAT Punto, anche se leggermente accorciato. Il motore era posto in posizione anteriore-trasversale, mentre per quanto concerne le sospensioni adottavano lo schema a ruote indipendenti. Infine l’impianto frenante sfruttava dischi autoventilati sul davanti, e a tamburo al posteriore.
Per quanto concerne gli interni, erano molto curati. La plastica era l’elemento preponderante, anche se con inseriti in AIRtex, piuttosto che pelle o Alcantara, sui pannelli delle portiere e sulla plancia. I rivestimenti erano bicolore, con tocchi di plastica simil alluminio.
Tra gli optional disponibili figuravano il navigatore satellitare a colori e il cruise control. Circa l’autoradio e il climatizzatori entrambi erano posizionati al centro. Per concludere, sul fronte motore, tre erano i livelli di potenza proposti, via via modificati. Due erano le opzioni a benzina da 1,2 litri e 1,4 litri appartenenti alla famiglia FIRE e proposte altresì in versione bifuel (allora denominata EcoChic), con combinazione benzina e GPL. Quindi l’immancabile diesel da 1,3 litri appartenente alla famiglia Multijet.
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