I meccanici in pista sono soliti armeggiare i gommoni Pirelli da 18 pollici con grande facilità e velocità. Scopriamo quanto pesano le mescole di F1.
Nel 2022 la categoria regina del Motorsport ha fatto un cambio epocale, lanciando le wing car e le nuove mescole da 18 pollici. Se sul piano aerodinamico le auto ad effetto suolo hanno trovato una propria fisionomia accattivante, i gommoni della Pirelli sono stati oggetto di numerose critiche. La casa italiana ha il monopolio, essendo fornitore unico.
Dopo decenni in F1 si è deciso di passare alle gomme 18 pollici, abbandonando i cerchi da 13. Una scelta che ha avuto numerose implicazioni sulla dinamica della vettura e sullo stile di guida dei piloti. Il nuovo regolamento, sin qui, non ha molto convinto. Solo cinque piloti hanno avuto la possibilità di vincere un Gran Premio e, ad eccezione, di Ferrari, Mercedes e Red Bull Racing, solo due driver di altri team si sono tolti la soddisfazione di arrivare sul podio.
Lando Norris nella tappa di Imola del 2022 e Fernando Alonso, su una valida AMR23 nel 2023, sono riusciti ad agguantare delle medaglie di bronzo. Persino il pluripremiato Lewis Hamilton, vincitore di 103 tappe in carriera, non ha ancora conseguito un trionfo sulle auto ad effetto suolo. I motivi sono svariati sul piano tecnico, ma a livello generale si è molto sottovalutato il passaggio alle nuove mescole.
Pirelli ha lavorato a lungo per garantire una costruzione rivoluzionaria delle gomme, per farle durare di più ed evitare episodi di surriscaldamento. In teoria avrebbe dovuto favorire le performance, ma il degrado è rimasto un fattore. Mercedes e Ferrari ne sanno qualcosa, condizionate dall’usura delle gomme anche nelle prime tappe del 2023.
Ecco il peso delle gomme Pirelli di F1
Nella scorsa annata Charles Leclerc ha tirato fuori dal cilindro dei giri di qualifica record, per poi soccombere in gara sotto i colpi della Red Bull Racing. La gestione delle gomme continua a fare una enorme differenza nel circus. E’ sempre più una Formula gomme, dove i piloti in gara hanno tempi altissimi rispetto ai giri lanciati della pole.
Il passaggio alle auto ad effetto suolo avrebbe potuto garantire dei grandissimi vantaggi sul piano tecnico. Purtroppo, la rivoluzione non è stata straordinaria come nelle attese. Le auto non sono riuscite, senza DRS, a tenersi incollate né si sono visti più sorpassi. Puntare su vetture enormi e pesanti non ha favorito lo spettacolo e le gomme maggiorate sono state una dovuta conseguenza. Il peso delle mescole dovrebbe essere il medesimo anche nelle prossime stagioni.
Le gomme da 18 pollici hanno già comportato un aumento di circa 2,5 kg in quelle anteriori e di ben 3 kg in quelle posteriori, per un totale di circa 23 chilogrammi per ogni mescola. Non ve lo aspettavate, ma ciò vi fa capire quanto sia complicato il lavoro dei meccanici nelle delicate fasi di pit stop. Sono apparsi anche dei copriruota. Tutto ciò, nei cambi gomma, ha reso la vita ancora più difficile ai vari team.
I meccanici devono affrontare una preparazione mirata per gestire determinati sforzi. Circa il peso, i primi aumenti considerevoli si sono verificati dal 2017 in avanti, quando i regolamenti furono rivoluzionati sul fronte aerodinamico. Vetture sempre più grandi hanno portato all’adozione di gomme più grosse. L’equipe, nei cambi gomma, hanno tenuto i tempi sui 2,5 secondi di media, salvo pit stop eccezionali.