La categoria regina del Motorsport sa essere estrema in tutto. Un treno di mescole Pirelli in F1 raggiunge una cifra da capogiro.
Ad essere care non sono solo le monoposto di F1, ma anche le mescole. Un tempo c’era una concorrenza tra Michelin e Bridgestone, ma dal 2011 comanda la Pirelli. In totale si sono succeduti 10 diversi fornitori dagli albori della categoria regina del Motorsport.
Il produttore di gomme italiano ha dato una netta sterzata rispetto al passato, volendo spingere sempre più in là le performance delle vetture. Le tecnologie hanno raggiunto un livello impressionante. Il lungo processo di sviluppo passa oggi da modelli elaborati in digitale e testati prima indoor e poi sull’asfalto. Sessioni e sessioni di test in pista nei quali vengono accumulati dati su ogni gomma. Vi è anche un codice identificativo per conservare il tracciamento.
Sono stesso i piloti a dare dei feedback ai tecnici milanesi per un perfetto sviluppo nel corso dell’anno. Dopo il lungo dominio dell’era ibrido targato Mercedes, con diverse polemiche annesse anche alle mescole da 13 pollici, dal 2022 sono state lanciate le nuove mescole da 18 pollici. Accolte con un certo scetticismo all’inizio da più di un top driver, oggi sono diventate la gamma di riferimento. Per 50 anni la F1 ha avuto le mescole da 13’’, ma con le monoposto ad effetto suolo si è optato per il passaggio epocale.
Oltre ad avere un look più grande e moderno, le nuove mescole hanno permesso anche una minore usura e deterioramento. I cambi di direzione possono essere più repentini. La larghezza della gomma è rimasta la stessa (305 mm all’anteriore e 405 mm al posteriore) ma a cambiare è stata la spalla. Il diametro esterno dello pneumatico è passato infatti da 660 mm a 720 mm. Fino al 2021 le gomme avevano una spalla di circa 160 mm, dal 2022 è di circa 130 mm.
Durante il corso della stagione le mescole rimangono le stesse, salvo casi eccezionali, per ragioni di sicurezza. In passato delle modifiche hanno generato delle battaglie politiche tra top team. Purtroppo il nuovo regolamento ha messo in mostra un netto dominio della Red Bull Racing. Dal 2022 la squadra austriaca ha dominato in lungo e in largo, lasciando solo le briciole agli avversari.
I treni di gomme hanno un costo davvero esponenziale. Ogni set ha un costo indicativo di 1500 euro, naturalmente, solo uno di questi non può bastare per coprire un weekend di gara. C’è l’esigenza di risparmiare e avere un impatto sull’ambiente. Ogni driver può usare fino a un massimo di 13 set di slick (due hard, tre medium e otto soft), quattro set di intermedie e tre set di full wet nel corso dell’intero fine settimana. Nei Gran Premi con Sprint Race, i set di pneumatici da asciutto a disposizione si riducono a 12 (due hard, quattro medium e sei soft).
Ad ogni gara il costo complessivo si aggira a 19.500 euro per 13 set di slick. La gamma di pneumatici Pirelli prevede due tipologie diverse. Ci sono i P Zero, che sono lisci (slick), vengono utilizzati su asfalto asciutto e sono disponibili in 3 mescole diverse, e poi ci sono i Cinturato, disponibili in due declinazioni: il Cinturato Green intermediate, che viene montato quando la pista è leggermente bagnata, e il Cinturato Blue full wet, che entra in scena in caso di pioggia. Sia i P Zero che i Cinturato sono presenti a ogni Gran Premio.
Da un calcolo veloce notiamo come il costo complessivo di un Mondiale di Formula 1, soltanto per quanto riguarda il costo degli pneumatici supera il mezzo milione di euro. Così si spiega anche la difficoltà di molte case a lanciarsi nella categoria regina del Motorsport. E’ stato introdotto un budget cap proprio per permettere a team di media e bassa classifica di poter sostenere le spese complessive della competizione.
Le mescole rappresentano solo uno degli aspetti costosi della F1 di oggi, ma non è il solo. Per ovviare a questi esborsi nel GP dell’Emilia Romagna sarà utilizzata una mescola diversa per ogni fase della qualifica: in Q1 le monoposto andranno in pista con la gomma dura, in Q2 con la gomma media e solamente in Q3 verrà usata la gomma più morbida. Questo comporterà un risparmio di 2 treni di gomme nell’intero weekend di Imola.
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