La Formula E è diventata sempre più popolare, con le nuove monoposto che si sono migliorate anche con nuove fantastiche batterie.
Per chi non lo sapesse le automobili della Formula E sono un grande orgoglio italiano, tanto è vero che è stata la Dallara a costruire le ultime versioni ribattezzate “Gen3”. Inoltre la costruzione è avvenuta per opera di Frederic Vasseur, l’attuale Team Principal della Ferrari, che ha deciso di potenziare queste auto.
Una delle critiche più aspre che è stata fatta alla Formula E in questi suoi primi anni di vita era legata alla potenza davvero ridotta delle auto. Fino al 2022 infatti le batterie permettevano di raggiungere un massimo di 220 kW, il che corrisponde a circa 299 cavalli.
Con la rivoluzione attuata nel 2023 invece possiamo goderci delle monoposto decisamente più prestazionali. Attualmente infatti siamo passati a 300 kW, il corrispondente di 408 cavalli. Questo permette finalmente alla Formula E di avere delle vetture in grado di raggiungere i 300 km/h come picco massimo.
Difficile che questa velocità possa essere toccata in gara, ma nonostante questo riescono comunque a superare nei tratti misti i 230 km/h. A questo però va aggiunto un ulteriore cambiamento nel 2023 che permette di potenziare ancora di più la batteria nel bel mezzo della corsa: l’Attack Mode.
Attack Mode Formula E come funziona?
Da quest’anno la Formula E ha deciso di dare la possibilità per soli quattro minuti durante la gara di aggiungere potenza alla propria batteria. Si tratta dell’Attack Mode e funziona grazie alla presenza di alcune fotocellule che vengono piazzate all’esterno di una curva.
Questo dunque comporta una perdita di tempo iniziale per poter “prendere” l’Attack Mode. Una volta però che si è passati al di sotto di queste fotocellule la potenza della batteria passerà da 300 a 350 kW.
Un sostanziale passo in avanti e una grande crescita rispetto al passato, dato che nel 2019, quando venne creato questo sistema, l’aumento era solo di 25 kW. Ormai il 2023 è arrivato al giro di boa della stagione e questo strumento è stato utilizzato con alterne fortune.
In gare come quella di Berlino che abbiamo assistito nell’ultimo weekend, si vedeva come i piloti fossero intenzionati a utilizzare il prima possibile questo aiuto, in modo tale da non dover perdere tempo nel clou della gara.
L’Attack Mode infatti è obbligatorio e i quattro minuti complessivi devono essere distribuiti a piacimento in due diversi momenti della gara. La Formula E è in continua crescita e la potenza delle nuove monoposto piace ai tifosi.