Michael Schumacher è tra i piloti più vincenti nella storia del Motorsport. Le sue gesta sono diventate immortali nell’abitacolo della Ferrari.
Provate a chiedere a qualsiasi tifoso della Scuderia modenese quale pilota ha fatto, realmente, la differenza in pista ed è entrato nei loro cuori e tutti vi risponderanno Michael Schumacher. Quest’ultimo prese una scelta clamorosa dopo aver vinto i titoli con la Benetton nel 1994, anno della scomparsa di Ayrton Senna, e nel 1995.
Il Kaiser aveva il mondo in mano. Avrebbe potuto rimanere in Benetton, puntare alla rinascita della McLaren oppure firmare per la Ferrari. Giungere a Maranello in un periodo di profonda rifondazione con poche garanzie sul piano tecnico fu una decisione, a dir poco, ardita. Le prime vetture, infatti, furono un disastro. Solo il talento del Kaiser riuscì a portare in alto la Ferrari. Le difficoltà avute nel 1996 furono spazzate via dalla possibilità di vincere il mondiale nel 1997.
Il testa a testa con Jacques Villeneuve, al volante della Williams, fu molto impegnativo. MS avrebbe potuto vincere la battaglia nell’ultima tappa a Jerez de la Frontera ma commise un errore pesante, provando a frenare la cavalcata del canadese nel modo peggiore. Dopo il colpo e la squalifica pesantissima che azzerò tutti i punti ottenuti nel 1997, Michael fu subissato di critiche.
A quel punto si riboccò le maniche e risfiorò il titolo nel 1998 nell’accesissima sfida con Mika Hakkinen, altro straordinario avversario. La sfortuna mise a dura prova la pazienza del driver della Ferrari. Tra problemi tecnici e guai fisici, Michael dovette aspettare il 2000 per tornare a lottare per un Mondiale. Con la F1-2000, la prima Rossa all’altezza del suo talento, fu in grado di vincere 5 mondiali a Maranello, lottando alla grande, dopo le tante critiche ricevute da parte della tifoseria, contro i driver della McLaren motorizzata Mercedes.
Il simbolo della Ferrari
Il Cavallino rampante visse un periodo di splendore che non si è ripetuto. Michael è stato un pilota speciale. Difficilmente un altro pilota della Ferrari potrà ripetere determinate imprese. Sono transitati straordinari campioni come Fernando Alonso, Sebastian Vettel e Charles Leclerc a Maranello ma per ora nessuno è stato in grado di vincere.
Montezemolo scelse uomini straordinari come Todt, Brawn e Byrne, ma tutto fu costruito intorno alla figura del Kaiser. La squadra italiana celebrò il titolo costruttori dal 1999 al 2004. Record battuto solo dalla Mercedes nell’era ibrida della Formula 1 con 8 riconoscimenti iridati di fila. Il ritorno nel circus di Schumacher coincise con il rilancio del marchio teutonico. Dopo il triennio in Mercedes Schumi decise di ritirarsi, dedicandosi alle sue passioni.
Sugli sci, uno dei suoi sport preferiti, il sette volte campione del mondo si è procurato un brutto infortunio. Nel 2013 sulle montagne di Meribel la vita del campione tedesco è cambiata per sempre. Purtroppo, pur uscendo dal coma, dopo il drammatico impatto con una roccia, è ancora fermo in un letto. Il trauma cranico è stato devastante. Il sostegno della sua famiglia non è mai mancato.
La moglie di Michael Schumacher
Corinna Betsch, ex cavallerizza, è sempre stata al fianco del suo uomo. Prima di sposarsi con Michael, era stata la compagna del pilota tedesco Heinz-Harald Frentzen. La coppia si sposò nel 1995 e hanno dato alla luce Mick e Gina-Maria. Mick ha seguito le orme del padre, diventando un pilota. Ha conquistato il titolo in F3 europea e in F2. In F1 ha corso per due anni in Haas. Ora è il reverse driver della Mercedes, dopo aver abbandonato la FDA.
Gina Maria, invece, è una campionessa di Reining, disciplina ippica in cui vengono riprodotte le azioni dei cowboy con il bestiame. Ha preso parte con successo alle categorie Junior e Young Rider. Corinna ha voluto mantenere il riserbo massimo sulle condizioni del marito, curandolo presso la loro abitazione senza mai mollare. Sarebbe veramente un sogno rivedere Michael in forma, magari nel Paddock, accanto ai suoi cari.