Mancano poche settimane alla seconda edizione del GP a Miami, ma arrivano notizie non confortanti. E tornano alla mente le parole sibilline di Vettel.
La F1 tornerà a Miami il prossimo 7 maggio per la seconda edizione del GP su queste strade cittadine. Ma a quanto pare la situazione, a meno di un mese, è a dir poco preoccupante. Infatti la zona meridionale della Florida, che comprende anche la città, negli ultimi giorni è stata colpita da precipitazioni di forte intensità che hanno reso inagibili molte strade, comprese quelle intorno all’Hard Rock Stadium dove si svolgerà la gara.
Le immagini sui social sembrano mostrare una situazione decisamente preoccupante: si vedono persone che guadano l’acqua alta fino alle ginocchia dietro uno degli stand temporanei che servono agli organizzatori come punto d’appoggio per preparare l’evento del mese prossimo, mentre alcuni automobilisti sono rimasti bloccati per le strade a causa dell’acqua. E in particolare in diversi punti dove le macchine di F1 correranno a inizio maggio.
I funzionari hanno lavorato per ripulire l’acqua stagnante negli ultimi giorni, tuttavia, secondo Local 10, i problemi maggiori sorgono quando arrivano i forti acquazzoni e le strade di Miami semplicemente non sono in grado di far fronte alle condizioni meteo avverse.
In queste ore però, in piena “inondazione” di Miami, sono tornate alla mente delle frasi sibilline pronunciate da un ex pilota. Infatti lo scorso anno, in occasione della prima edizione del GP a Miami, Sebastian Vettel si era presentato nel paddock con una t-shirt che voleva mettere in guardia sugli effetti del surriscaldamento globale e sul conseguente innalzamento del livello dei mari. “Miami 2060: primo Gran Premio sotto il mare. Agisci ora o dovrai nuotare se non lo fai“, recitava la sua maglietta, dove campeggiava l’immagine di un casco con boccaglio, a sottolineare il rischio di vedere in futuro questa città della Florida sommersa dalle acque.
Lo show della F1 lo scorso anno sul circuito cittadino della Florida fu comunque un successo, a detta di organizzatori e Liberty Media. Non solo per il pubblico a casa ma anche per quello in pista, tanto che per molti era già diventata la Montecarlo degli USA. C’è da dire però che non sono mancati anche i problemi e le polemiche. E per questo i responsabili del circuito hanno deciso di investire per migliorare l’evento.
Uno dei cambiamenti più importanti in vista dell’appuntamento del 7 maggio prossimo a Miami è stato lo spostamento dell’area hospitality dei team di F1 all’interno dello stadio. Pronta poi una nuovissima area hospitality Paddock Club di 58.000 metri quadrati circa su tre piani, che dovrebbe essere terminata proprio in queste settimane prima dell’evento. Inoltre dopo i problemi riscontrati sul manto della pista in occasione del GP dello scorso anno, il circuito ha ingaggiato la rinomata azienda Tilke per la posa di un nuovo asfalto.
Ma non solo Miami è nei guai. Infatti il prossimo 18 novembre a Las Vegas si correrà il terzo GP americano della F1 e anche lì gli organizzatori hanno i loro problemi. E non solo per i biglietti, venduti a cifre astronomiche. Infatti gli abitanti sono infuriati per via dei continui lavori in vista dell’evento, con traffico in tilt in varie zone. Ma gli abitanti possono consolarsi con il fatto che per i prossimi 10 anni frutterà alla città una cifra intorno agli 1.3 miliardi di dollari.
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