L’incidente occorso al calciatore della Lazio Immobile, ha fatto sorgere dei quesiti sul Codice della Strada. Cosa dice sui mezzi pubblici.
Domenica 16 aprile si è verificato un episodio che ha fatto molto parlare i media italiani. Ciro Immobile, attaccante della Lazio è stato coinvolto in un sinistro con il tram della linea 19 nella Capitale, all’altezza dell’incrocio tra il lungotevere e il ponte Matteotti. Il bilancio è stato di otto feriti, perlopiù lievi. Il conducente è stato dimesso con una prognosi di sette giorni, mentre il calciatore ha subito danni più rilevanti, ovvero un trauma distorsivo della colonna vertebrale, nonché la frattura composta dell’undicesima costola destra.
A evento appena accaduto, con le prime immagini che cominciavano a circolare, qualcuno ha gridato al miracolo. La parte anteriore del Land Rover Defender che ospitava oltre all’atleta di Torre Annunziata, le sue due figlie era completamente accartocciata. In realtà, a salvare l’equipaggio non è stato nulla di soprannaturale, bensì la solidità del mezzo che presenta un peso che va dalle 2,3 alle 2,6 tonnellate a seconda della motorizzazione scelta.
Ma non è del buon lavoro fatto dal costruttore che vogliamo parlare. Il tema dell’approfondimento riguarda la normativa. A caldo, appena sceso dall’abitacolo dopo il botto, il 33enne ha sostenuto che il tranviere fosse passato con il rosso. Una tesi prontamente respinta dall’interessato che, al contrario, ha imputato al campano un passo un po’ troppo sostenuto. Per adesso i testimoni non si sono dimostrati un granché d’aiuto. C’è chi è certo di aver visto la macchina andare sparata contro il mezzo pubblico. Addirittura si parla di 80 km/h tenuti dal SUV. Ma essendo tutto molto confuso, le forze dell’ordine stanno raccogliendo i frame delle telecamere presenti in zona per trovare una risposta relativa alle responsabilità.
In generale le regole dicono che certi mezzi di trasporto godono di una speciale tutela. Tuttavia non è detto che lo sportivo sia stato il colpevole della collisione. La domanda è se il tram avesse la precedenza di default. Effettivamente il CdS, lo inserisce nell’elenco dei veicoli agevolati, assieme ad esempio alle ambulanze, o alle volanti della polizia. Ciò non significa, però, che debba sempre avvenire questo.
Stando a quanto riporta l’articolo 145 comma 3: “Negli attraversamenti di linee ferroviarie e tramviarie, i conducenti hanno l’obbligo di dare la precedenza ai mezzi su rotaia, salvo diversa segnalazione“. Sempre lo stesso articolo al comma 7 precisa che un’automobile non può mai ostruire la marcia del tram. Nella fattispecie si legge: “È vietato impegnare un’intersezione o un attraversamento di linee ferroviarie o tranviarie quando chi è alla guida non ha la possibilità di proseguire e sgombrare rapidamente l’area di manovra, così da permettere il transito dei veicoli provenienti da altre direzioni“.
Tale obbligo è circoscritto a chi è al volante o in sella, ma non ai pedoni che, utilizzando le strisce pedonali, se queste attraversano i binari e non vi è una segnaletica specifica oppure un semaforo, hanno loro stessi il diritto di passare per primi. A stabilirlo è il comma 9 del solito articolo 145. “I conducenti di veicoli su rotaia devono rispettare i segnali negativi della precedenza, come il triangolo o lo stop“, si legge sul testo.
Dunque, cosa succede se non si rispetta il regolamento? Ovviamente si incorre in sanzioni amministrative pecuniarie che vanno dai 167 ai 665,110 euro. In caso lo stesso soggetto abbia perpetrato la stessa infrazione più volte in un periodo compreso di due anni, alla multa che abbiamo citato, si aggiunge una sanzione amministrativa accessoria, che corrisponde alla sospensione della patente da uno a tre mesi. Oltre alla decurtazione di cinque punti sulla patente, o sei se la violazione riguarda il mancato rispetto di un segnale di Stop.
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