Valentino Rossi è pronto per la prima tappa del Fanatec GT World Challenge, ed ha rilasciato una bella intervista in queste ore.
Nonostante l’addio dato alla MotoGP il 14 novembre del 2021 con l’ultimo Gran Premio a Valencia, Valentino Rossi resta un mito immortale, che ora è impegnato nelle corse con le auto. In questo fine settimana, infatti, inizia da Monza la sua seconda stagione nel Fanatec GT World Challenge, nel quale gareggia con una BMW M4 GTE gestita dal team WRT.
I suoi compagni di auto sono gli esperti Augusto Farfus e Maxime Martin, da sempre legati a doppio filo con il marchio di Monaco di Baviera, pur avendo fatto esperienze anche con altri costruttori. Lo scorso anno, il pilota di Tavullia corse con l’Audi R8 LMS, ma la squadra belga, diretta da Vincent Vosse, ha deciso di cambiare auto e casa automobilistica in quest’annata.
Valentino Rossi ha ottenuto un ottimo terzo posto alla 24 ore di Dubai al debutto con la BMW, che lo ha anche nominato pilota ufficiale per questa sua avventura. A Monza inizierà una nuova, grande sfida, ma il sogno è ancora quello di prendere parte alla 24 ore di Le Mans, nella quale la BMW arriverà nel 2024.
Valentino Rossi, ecco le sue parole sul futuro
L’avventura di Valentino Rossi nelle quattro ruote prosegue, e la BMW M Hybrid V8, ovvero la LMDh che ora corre in America e che arriverà a Le Mans e nel FIA WEC nel 2024, rappresenta il prossimo obiettivo. In un’intervista concessa a “La Stampa“, il “Dottore” ha raccontato dei suoi progetti, partendo proprio da questa gara.
Ecco le sue parole: “Se andrò alla 24 ore di Le Mans e se sarà la mia ultima sfida? Non mi piace che venga definita in questo modo, mi auguro che ce ne saranno altre, ho sempre desiderato di correre in macchina dopo le moto. Il team WRT con cui sto correndo mi ricorda una squadra della MotoGP. La BMW crede nel mio progetto e presto dovrei fare un test con la Hypercar, dobbiamo solo decidere quando ciò accadrà e dove“.
Valentino Rossi è un mito indiscusso, e molti sognano ancora un suo ritorno in moto: “Il fatto che ci sia così tanta gente per me è una grande soddisfazione, significa che nella mia carriera sono riuscito a fare qualcosa di molto speciale e ne sono fiero. Anche oggi, la gente mi chiede quando tornerò a correre in moto, ed io gli rispondo che ho quasi 50 anni ormai, ma gli dico sempre che lo farò il prossimo anno. Tutto ciò è un bell’impegno da gestire, ma ho capito che queste cose non cambieranno mai, nemmeno quando smetterò del tutto di gareggiare“.
Un eroe sportivo come il “Dottore” ha ammesso di aver avuto tanti vantaggi dalla sua grande notorietà acquisita in carriera: “In Italia sono portato su un palmo di mano, la gente mi vuole davvero bene. Ho sempre provato a rimanere uno normale, e per questo serve sapersi organizzare e prendere delle decisioni importanti. A volte può anche essere pesante, ma sono cose che non puoi cambiare, a meno che non fai come Mina o Battisti che si sono chiusi in casa“.