In casa Ferrari è stato smentito il debutto della Versione B, mentre la Mercedes la farà esordire in Spagna. A Maranello c’è lentezza.
La F1 è in pausa dopo il Gran Premio d’Australia, con il prossimo appuntamento che si correrà il 30 di aprile a Baku, per il Gran Premio dell’Azerbaijan. La Ferrari ha ottenuto ben tre pole position da queste parti, una con Sebastian Vettel e ben due con Charles Leclerc, ma non è mai salita sul gradino più alto del podio.
Il percorso inverno lo ha invece fatto la Red Bull, che non è mai scattata davanti a tutti, riuscendo però ad imporsi in tre occasioni, con Daniel Ricciardo, Sergio Perez e Max Verstappen. Il team di Milton Keynes si fa sempre trovare pronto quando conta, mentre a Maranello regna il caos e ci sono seri dubbi sul fatto che la situazione, tra meno di 20 giorni, possa migliorare in una maniera che sia significativa.
La Ferrari avrebbe dovuto presentare una versione B a partire dalle prime gare europee, ma per parola di Frederic Vasseur, tutto ciò non andrà a verificarsi. A questo punto, si inizia giustamente a temere il peggio tra le file dei tifosi, ed anche il confronto con la concorrenza è imbarazzante. La Rossa sembra non avere scampo.
La stampa ha parlato per settimane di una Ferrari pronta a presentarsi al via di Imola e di Barcellona con una vettura completamente diversa, che avrebbe dovuto seguire la strada della Red Bull. A smentire tutto, non più di qualche giorno fa, ci ha pensato il team principal Frederic Vasseur, che ha parlato dell’impossibilità di cambiare tutto a causa del Budget Cap.
Anche il nuovo corso diretto dal manager francese sembra essere troppo lento in termini di tempi di reazione, l’esatto opposto della Mercedes, come vedremo poi più in basso. La sensazione è che a Maranello ci sia sempre pronta una scusante, ed i risultati, che sono sotto gli occhi di tutti, parlano chiaro.
La SF-23 ha gravissimi problemi progettuali che non le permettono di rendere al meglio, e prima di tutti, c’è la consapevolezza che questa vettura non può viaggiare alle stesse altezze da terra della Red Bull. Il problema non è neanche più tanto il consumo delle gomme, perché sia in Arabia Saudita che in Australia si è visto che l’auto è semplicemente lenta, anche quando l’usura non è così ampia.
La Ferrari ha insistito su un concetto poco vincente, ed anche qui sorge un aspetto molto interessante da valutare. Se, davvero, lo scorso anno si pensava che questa monoposto potesse essere competitiva, per quale motivo non sono stati battuti i pugni sul discorso della direttiva tecnica TD39? Mattia Binotto e soci avevano il dovere di proteggere il loro progetto, per far sì che il lavoro di anni ed anni non venisse buttato via in questa maniera, ma ormai si è capito che l’interesse per il primo posto, a Maranello, è andato scemando.
Chi è interessato a vincere è invece Toto Wolff, che ha caricato la squadra e che ora è pronto a raccogliere i frutti di un lungo lavoro. Il team di Brackley ha vissuto una fase delicata dopo un’abbuffata di vittorie, ma adesso c’è la sensazione che la sofferenza sia alla sua conclusione.
La Mercedes ha avuto un inizio di stagione molto deludente, al pari della Ferrari, ma la situazione in chiave futura sorride molto di più al team di Brackley. A Maranello hanno puntato, con la SF-23, sullo sviluppo di un concetto che era apparso competitivo lo scorso anno, contando sulla risoluzione dei problemi di affidabilità, ma senza stravolgere nulla.
La Mercedes ha fatto la stessa cosa, ma a differenza del Cavallino aveva pronto un piano B. Se la F1 W14 versione base non si fosse dimostrata sufficientemente veloce, sarebbe arrivato un nuovo modello con forme più similari alla Red Bull, cosa che Toto Wolff ha confermato varie volte.
La nuova freccia nera farà il proprio esordio ad Imola, il 21 di maggio, per cui, potremo ammirare solamente per altre due tappe, a Baku ed a Miami, il famoso concept no sidepod, prima di vederlo svanire per sempre. La Mercedes è una squadra vincente, che non si accontenta dei secondi posti, ma che punta dritta alla Red Bull.
La cosa clamorosa è che il team di Brackley, con un concetto già morto e sepolto, riesca comunque a battere la Rossa ed a lottare con l’Aston Martin, che ha già intrapreso la strada di Milton Keynes. L’unica speranza in chiave futura, per vedere una battaglia accesa, è proprio da riporre negli uomini di Wolff, gli unici che sembrano in grado di sfidare i campioni del mondo in carica.
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