Uno dei discorsi in ballo per Valentino Rossi è l’addio a Ducati per far spazio a Yamaha nella sua squadra. Ci sono però delle condizioni.
L’inizio di stagione del Mooney VR46 Racing Team è stato eccezionale, e dopo appena tre gare, Marco Bezzecchi guarda tutti dall’alto in classifica mondiale. Il rider riminese, pupillo di Valentino Rossi, ha iniziato con un ottimo terzo posto a Portimao, per poi giungere secondo nella Sprint Race in Argentina vincendo poi la gara domenicale.
Si è trattato del suo primo successo in MotoGP, e lo stesso discorso va fatto per la squadra di Valentino Rossi, che sta sfruttando in maniera pazzesca la Ducati Desmosedici GP22, finendo sul podio anche ad Austin. Il Gran Premio delle Americhe ha regalato il primo piazzamento importante in carriera a Luca Marini, che ha chiuso secondo regalandosi una grande gioia.
A questo punto, sorge immediatamente l’interrogativo che il nove volte iridato ed Alessio “Uccio” Salucci si fanno da mesi, ovvero il dover decidere su quale moto puntare per il futuro. La logica direbbe di proseguire con la Ducati, ma il “Dottore” vuole pensarci su e valutare cosa potrebbe succedere con la Yamaha in futuro.
Valentino Rossi è un personaggio estremamente pragmatico, a cui piace toccare le cose su cui deve muoversi. Il futuro del suo team appare radioso, ed in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport“, ha elogiato il lavoro svolto dalla Ducati, con cui c’è un contratto che andrà in scadenza al termine del 2024.
Ecco le sue parole: “Abbiamo un contratto che ha validità triennale con la Ducati, e non credo che le cose cambieranno per il 2024. Se potremmo diventare il team ufficiale della Yamaha unendoci a loro? Essere un factory è molto difficile, ma unirsi alla Yamaha sarebbe molto bello, anche se c’è da valutare quanto saranno competitive le loro moto in futuro“.
Valentino Rossi ha parlato anche del fatto che il suo team è in pista per vincere, ed è quella la cosa più importante per uno come lui: “Il nostro obiettivo è sempre quello di recarci in pista e gareggiare sempre per stare davanti e per cercare di vincere, ed è logico che puoi farlo solo se il mezzo tecnico è competitivo. I nostri risultati attuali arrivano anche per il fatto che corriamo con la Ducati, che è un mostro e fa paura. Sono le moto migliori in assoluto e siamo stati bravi a sceglierle, questo ha fatto la differenza“.
Valentino Rossi ha davanti a sé una scelta molto complessa. Infatti, il nove volte campione del mondo delle due ruote, ora nelle vesti di imprenditore e proprietario del Mooney VR46 Racing Team, deve valutare bene tutti i rischi di un eventuale passaggio alla Yamaha, calcolando anche i benefici.
Lo svantaggio più grande, come da lui stesso sottolineato, è che si passerebbe ad una moto scadente, con nessuna possibilità di competere per le prime posizioni. Il podio di Fabio Quartararo ad Austin è stato un miracolo, agevolato solamente da una buona gara del francese e, soprattutto, dai tanti ritiri avvenuti davanti a lui.
Il team RNF ha deciso di lasciare la casa di Iwata per legarsi all’Aprilia, e dei risultati sicuramente migliori si sono già visti, con Miguel Oliveira ottimo quinto nel Gran Premio delle Americhe, pur al rientro dopo l’infortunio. Insomma, dalla M1 serve un passo in avanti notevole, ma è chiaro che ci potrebbe anche essere un fattore di vantaggio.
Ci stiamo riferendo al fatto di poter diventare l’unico cliente della Yamaha, che in questo momento schiera solo le due M1 factory in pista, mentre in Ducati ci sono altri due team satelliti, ovvero la Pramac ed il Gresini Racing. La squadra di Paolo Campinoti è l’unica, oltre a quella ufficiale, ad avere le Desmosedici GP23, ed è in sostanza quella su cui punta la casa di Borgo Panigale.
Nonostante un inizio di stagione fulminante da parte del Mooney VR46 Racing Team, è logico credere che prima o poi ci sarà un’inversione di tendenza, visto che la moto di quest’anno potrà recuperare molto con lo sviluppo sul fronte delle prestazioni. La situazione è abbastanza complessa, ed il “Dottore” è atteso ad una decisione non facile.
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