Quando si riceve una multa a domicilio è necessario comunicare i dati del conducente, altrimenti si rischia di ricevere un’altra sanzione.
A tutti può capitare di commettere un’infrazione del Codice della strada e di ricevere un verbale di contravvenzione direttamente a casa.
Fino a qualche tempo fa, automobilistiche commettevano un’infrazione ricevevano a casa una raccomandata in cui era contenuto il verbale di contravvenzione. Adesso, invece, è possibile che la notifica venga tramite posta elettronica certificata.
Tuttavia, in base a quanto stabilito dal regolamento, quando si riceve una multa a domicilio è necessario comunicare i dati del conducente, ovvero di colui che, al momento dell’infrazione, stava effettivamente guidando il veicolo.
A tal proposito, è opportuno precisare che la mancata comunicazione dei dati del conducente può riservare spiacevoli sorprese.
Il 12 aprile 2023 sono state introdotte delle novità relative alla procedura da seguire per comunicare i dati relativi al conducente, quando si riceve una multa a domicilio. In particolare, le novità riguardano le contravvenzioni che determinano anche una decurtazione di punti sulla patente.
Infatti, quando si riceve la notifica della multa può capitare che all’interno della comunicazione, oltre ad essere indicata la sanzione pecuniaria, sia indicata anche la decurtazione dei punti. In quel caso, è necessario, entro 60 giorni dalla ricezione del verbale, effettuare comunicazione degli estremi del soggetto che stava effettivamente guidando il veicolo al momento dell’infrazione.
Questo è un passaggio obbligatorio richiesto anche nel caso in cui alla guida del veicolo, al momento dell’infrazione, ci fosse lo stesso proprietario del mezzo.
La mancata comunicazione dei dati entro il termine previsto dalla legge può determinare l’emissione di un ulteriore verbale anche più salato del primo.
Per comunicare i dati del conducente che guidava il veicolo al momento dell’infrazione del Codice della strada è necessario compilare un modulo allegato al verbale. Come abbiamo visto, il cittadino ha 60 giorni di tempo per effettuare l’opportuna comunicazione all’indirizzo riportato nella notifica e scegliendo una delle modalità disponibili.
Generalmente è possibile inoltrare il modulo con i dati del conducente, scegliendo la procedura on-line, tramite raccomandata a/r o tramite posta elettronica certificata.
Se il proprietario del veicolo è una persona giuridica, sarà compito del suo legale rappresentante o delegato eseguire tale procedura. In questo caso, il procedimento da rispettare è lo stesso previsto per le persone fisiche. Dunque, sarà comunque necessario entro 60 giorni inviare la comunicazione dei dati del conducente.
Al modulo della comunicazione dei dati del conducente è necessario allegare la copia di un documento di riconoscimento del proprietario del veicolo. Nel caso in cui il proprietario del veicolo non fosse la stessa persona che ha commesso l’infrazione, occorre allegare anche la copia del documento del conducente.
È passato gli onori della cronaca il caso di un automobilista di Montesilvano, che ha ricevuto una multa a domicilio da 47 euro. Dopo aver pagato una contravvenzione, il cittadino italiano del Comune abruzzese ha ricevuto un’ulteriore multa del valore di 227 euro. In questo caso, il motivo della seconda multa è legato proprio alla mancata comunicazione dei dati relativi al conducente del veicolo, che ha commesso l’infrazione.
Dopotutto, in base a quanto stabilito dall’articolo 126-bis, comma 2, del Codice della Strada la mancata comunicazione dei dati del conducente dà vita ad una seconda multa, il cui importo è compreso tra 291 e 1.166 euro.
In occasione della seconda multa il proprietario del veicolo non va incontro ad alcuna decurtazione dei punti della patente o alla sospensione della stessa.
Tuttavia, egli dovrà effettuare comunicazione dei dati del conducente del veicolo entro 90 giorni dalla data di violazione.
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