Il mondo dello sport è sconvolto dalla morte di questi campioni durante un incidente stradale: il dramma per le famiglie e per i tifosi.
C’è un detto che dice “Muore giovane chi è caro agli dei” e forse i latini cercavano una spiegazione per delle sciagure. La morte è un evento sempre toccante, ma quando colpisce giovani ragazzi nel pieno della vita il dolore aumenta ancora di più.
Che piaccia o meno gli sportivi fanno parte a tutti gli effetti della nostra vita di tutti i giorni e quando uno di questi muore per un incidente stradale ci sentiamo in qualche modo toccati nel profondo.
Gigi Meroni il 15 ottobre 1967 e aveva solamente 24 anni e una carriera già importante con Como, Genoa e Torino, oltre che sei presenze in Azzurro.
Il ragazzo doveva rientrare a casa dopo la vittoria del suo Toro contro la Sampdoria, ma aveva dimenticato le chiavi del suo appartamento. Chiamò i compagni di squadra Poletti e Zambon per farsi accompagnare verso la sua abitazione e in una cabina telefonica chiamò alcuni amici della compagna per farsi aprire.
Tutti stava andando nel verso giusto, ma per poter entrare al numero 46 di Corso Re Umberto, i giocatori dovevano attraversare la strada. Una FIAT 124 Sport Coupé passava a tutta velocità e sfiorò Poletti, mentre colpì in pieno Meroni che lo sballottò dall’altra parte della corsia dove venne travolto anche da una Lancia Appia. Morì tragicamente poche ore dopo.
Gaetano Scirea con la Juventus giocare in Polonia in Coppa Uefa contro il Gornik Zabrze e lui si avviò verso la nazione dell’Est Europa in macchina.
Il suo obiettivo era capire il modo di giocare dei prossimi avversari dei bianconeri, ma purtroppo la fitta nebbia e l’autista che lo stava accompagnando aveva fretta di arrivare a destinazione. Il sorpasso nei confronti di due Tir in un colpo solo fu azzardato e un furgone Zuk colpì la FIAT 125 che prese fuoco. Scirea venne dichiarato morte all’ospedale di Rawa Maziowiecka.
Uno dei giovani calciatori più promettenti in Italia degli anni ’90. Federico Pisani era già un simbolo dell’Atalanta di Emiliano Mondonico, ma morì a soli 22 anni al termine di una notte che ancora oggi è avvolta nel mistero.
Pisani stava tornando a Bergamo dopo una serata al Casinò di Campione d’Italia, città che aveva scelto per poter trascorrere il martedì di Carnevale. Non si capì mai se fu colpa dell’alta velocità o ebbe un colpo di sonno, ma a un certo punto perse il controllo della sua BMW 320 cabrio.
Il ragazzo si schiantò contro un pilone di un cavalcavia e morì tragicamente assieme alla fidanzata Alessandra Midali, di soli 20 anni.
Il figlio che avrebbe dovuto seguire le orme del padre, il talento di un Galli in campo dopo le grandi imprese tra i pali di papà Giovanni. Niccolò nel 2001 aveva già debuttato con l’Under 18 italiana e da difensore si era già fatto notare con il passaggio all’Arsenal.
Nel 2001 era nel Bologna e stava tornando a casa dopo l’allenamento con il suo motorino, avrebbe compiuto i 18 anni solo a maggio. Purtroppo perse il controllo del suo mezzo e si schiantò contro un guard rail che era ancor in manutenzione e presentava un tubo d’acciaio sporgente.
Galli lo colpì e morì sul colpo e nel 2007 il Tribunale di Bologna dichiarò colpevole di omicidio colposo un funzionario della “Coop Costruzioni” per quel guard-rail.
In Italia Jason Mayele ci arrivò quando aveva 23 anni e giocò con il Cagliari per due anni. Dopo due annate in Sardegna passò al Chievo dei miracoli, ma in Veneto ebbe modo di giocare solo per pochi mesi.
La sua vita si spense quando aveva soltanto 26 anni ed era il 2 marzo 2002, quando il congolese subì un grave incidente a bordo della sua FIAT Barchetta alle ore 8.15 a Bussolengo. Il Chievo, per rispetto nei suoi confronti ha ritirato la maglia numero 30.
Concludiamo con lo Sceriffo della difesa, quel Vittorio Mero che ancora oggi è nei cuori e nei cori dei tifosi del Brescia. Con le Rondinelle giocò per due anni in Serie B, ma dopo un prestito a Terni poté coronare il suo sogno di giocare in Serie A nel 2001-02.
Il 23 gennaio 2002 il Brescia giocava la semifinale di Coppa Italia contro il Parma, ma Mero era squalificato. Per questo motivo rimase a Brescia, ma all’altezza di Cazzago San Martino la sua auto venne travolta in autostrada.
La notizia sconvolse il calcio e ovviamente l’intero Brescia che chiese e ottenne il rinvio della partita con i ducali.
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