Il weekend motoristico si è chiuso con un altro lutto. Sul circuito di Misano, un pilota di moto ha perso la vita in un incidente.
Aveva 46 anni e la sua grande passione erano le moto. Fabrizio Giraudo si è spento questa domenica pomeriggio mentre stava correndo sul tracciato di Misano. Impegnato nel Trofeo Italiano Amatori, categoria RR Cup, classe 1000, nel contesto del Campionato Italiano Velocità, è rimasto vittima di una caduta nel corso del primo giro, che ha visto coinvolti più centauri. Malgrado l’intervento tempestivo dei soccorsi per lui non c’è stato nulla da fare.
Stando alle prime ricostruzioni, il fossanese stava per chiudere la prima tornata quando, all’improvviso, si è trovato davanti una moto in centro pista, finita a terra a seguito di un contatto con altri due concorrenti. A quel punto l’urto è stato talmente violento da non lasciargli scampo.
Geometra e impresario edile, era riuscito a dare forma concreta al suo immenso amore per le due ruote nel 2019, con la partecipazione al Trofeo dedicato ai rider non professionisti. Partito dalla categoria debuttanti, in cui era rimasto per una stagione, grazie ai buoni risultati era stato capace di fare subito il grande salto alla 1000 avanzati, ottenendo un sesto posto assoluto. Un esito che gli permise di passare alla categoria superiore, la 1000 RR Cup, serie organizzata dal club Motolampeggio di Montepulciano, in Toscana.
Chi lo conosce conferma che era un esperto del circuito dedicato a Marco Simoncelli, tanto che nelle passate edizioni vi aveva addirittura firmato una pole position. Lascia una moglie e due figli in tenera età. In segno di rispetto la FMI, promotore del Trofeo e il Misano World Circuit hanno deciso di annullare la manifestazione. Queste le parole del presidente della Federazione Giovanni Copioli: “Siamo profondamente rattristati dalla scomparsa di un appassionato e praticante. Ci uniamo al dolore della sua famiglia e dei suoi cari, a cui porgiamo le più sentite condoglianze“.
Quello che si sta per chiudere è stato un fine settimana davvero pesante in termini di vite perse nel corso di una competizione. Si è partiti giovedì con la morte dell’amato pilota di rally Craig Breen, deceduto a causa dello scontro contro una staccionata di legno mentre, a bordo della sua Hyundai i20 ibrida e affiancato dal navigatore James Fulton, stava effettuando i test in preparazione alla gara della Croazia, quarto appuntamento del WRC 2023 in programma dal 20 al 23 aprile.
Sabato invece durante la prova del Campionato Rally delle Asturie, nello specifico, il Villa de Tineo, se n’è andato un equipaggio intero. Julio César Castrillo e il copilota Francisco Javier Álvarez sono usciti di strada con la loro Citroen DS3 N5, finendo poi contro un albero rivelatosi fatale. Nativi entrambi di Oviedo, hanno scosso l’animo anche del concittadino Fernando Alonso, il quale è stato tra i primi a manifestare il proprio dolore sulle piattaforme sociali.
Si è invece, fortunatamente evitato il peggio nella giornata di venerdì. In questo caso ci spostiamo in Portogallo, precisamente a Portimao. In scena stavano andando le libere della Porsche Sprint Challenge, corsa di contorno del WEC e della sua 6 Ore che, per la cronaca, ha visto trionfare la Toyota di Hartley/Hirakawa/Buemi, quando la GT3 di Alexandre Areia ha letteralmente preso il volo, andando prima contro il muro di gomme e successivamente, scavalcate le reti di protezione, perfino in tribuna.
Tra lo shock generale per un’immagine che poteva capitare trent’anni fa, ma che adesso sembra impossibile, in molti hanno gridato al miracolo. Se invece che avvenire in avvio di weekend, il sinistro si fosse verificato in un momento con gli spalti carichi di spettatori, sarebbe stata una vera carneficina. Grazie a Dio tutto si è risolto per il meglio. Tuttavia tutti questi eventi spiacevoli restano un monito. Nonostante molto sia stato fatto in ottica sicurezza di impianti e vetture, l’imprevisto che nessuno vorrebbe può sempre capitare.
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