L’attaccante della Lazio, Ciro Immobile, ha avuto un pesantissimo incidente a Roma a bordo della sua magnifica Defender.
Sarebbe potuta andare molto peggio al bomber della nazionale nello scontro con un tram della linea 19 di Roma. Il potente mezzo non ha rispettato il semaforo rosso e ha preso in pieno la vettura a ruote alte inglese del capitano. Alle 8:30 il servizio è stato interrotto a Valle Giulia, a causa del forte schianto. Il tram, dopo il contatto, è finito fuori dai binari.
Sono arrivati gli operatori sanitari dell’Ares 118 per il soccorso alle persone rimaste coinvolte nell’incidente. Il capitano della Lazio ha riportato alcune conseguenze fisiche dopo l’impatto. Alcuni passeggeri nel tram sono rimasti feriti. Le persone sono state trasportate in ospedale ma per fortuna non vi sono stati morti. Considerato l’impatto sarebbe potuta andare a finire malissimo.
Per il sinistro sono state deviate su percorsi alternativi anche le linee Bus 89-490-495 e 590. Per fortuna la Land Rover Defender di Immobile si è scontrata con la parte frontale e non laterale. Nell’auto era presente anche la figlia del noto calciatore. La zona anteriore si è distrutta, ma rappresenta anche la parte più resistente del potente SUV della Land Rover. La vettura inglese è una delle più affidabili al mondo.
La Land Rover di Ciro Immobile
L’auto 4×4, realizzata sin dal 1948 è tra le più iconiche della Land Rover. Nel dopoguerra le autovetture inglesi erano già di grande pregio, ma nel caso della Defender fu fatto uno strappo alla regola. In quel periodo storico così complesso decisero d produrre un mezzo irrefrenabile con una nuova carrozzeria più spartana e alla portata di una fascia media.
Il primo veicolo, chiamato semplicemente Land Rover, fu disegnato da Maurice Wilks nel 1947 in Inghilterra, ispirato dalle Jeep usate dagli americani durante la Seconda guerra mondiale. La struttura del telaio era proprio quella di una Jeep. Di conseguenza la vettura poteva affrontare qualsiasi tipo di superfice, senza fronzoli. Un’auto a trazione integrale spartana, ma inarrestabile. I tecnici preferirono una carrozzeria in alluminio per evitare la corrosione.
E’ nata così la storia di una famiglia di vetture che ha scritto pagine indelebili del marchio inglese. Già negli anni ’70, con la terza serie, la Land Rover festeggiò il milione di auto costruite, sia nel campo civile che militare. Dal 1990 la Land Rover fu chiamata Defender. Il marchio, dopo vari cambiamenti di proprietà, diventò parte del Tata Group dal 2008. Per la casa anglosassone fu un passaggio di proprietà epocale.
L’ultima serie, inarrestabile per natura, può fare la differenza su qualsiasi superfice in tutta sicurezza, dalla giungla urbana, al fango e alla neve. In chiave moderna ha conservato le linee squadrate delle prime gen, senza rinunciare al lusso e alla modernità degli aiuti alla guida. E’ proposta in una versione “lunga” con cinque porte o “corta” (44 cm in meno) a tre sportelli. Quella del capitano della Lazio, protagonista dell’incidente contro il tram, è la versione più lunga e confortevole.
L’importanza di chiamarsi Defender
L’ultima serie è stata una svolta epocale, andando nella direzione di una scocca portante e sospensioni indipendenti, anche a controllo elettronico. L’abitacolo può, comodamente, ospitare sette posti. Abbandonato il concetto di fuoristrada duro e crudo, al suo interno può godere di un infotainment all’avanguardia ed un impianto multimediale con i fiocchi. Un’auto non propriamente pratica per le strette vie di una città, ma che all’occorrenza può salvaguardare la vita dei passeggeri.
La Defender dà il suo meglio nell’off-road, grazie al sofisticato sistema di trazione integrale Terrain Response con progammi di guida congeniali alla ghiaia, sabbia, rocce, guado etc. La lista dei motori è lunga, così come quella degli optional. L’auto parte da 58.700 euro ma può arrivare, nella versione, 110 5.0 V8 AWD Carpathian Ed., a 150.000 euro. Le prestazioni, del resto, sono fenomenali. Grazie ad un ottimo cambio automatico, comprensivo di marce ridotte per il fuori strada con convertitore di coppia, il peso di oltre due tonnellate non è un problema.
Anzi, proprio la mole del veicolo e i sistemi di sicurezza, hanno aiutato Ciro Immobile a non subire conseguenze gravissime. Ecco cosa ha dichiarato, una volta uscito dal veicolo. Ecco cosa si legge nella nota della SS Lazio: “Trauma distorsivo della colonna vertebrale e frattura composta dell’undicesima costola destra. Le condizioni sono al momento buone ma il calciatore rimane in osservazione presso il reparto di medicina di urgenza diretto dal professor Francesco Franceschi del Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs”. La Polizia locale ricostruirà la scena. Non è chiaro se erano presenti delle telecamere nella piazza, ma i rilievi chiariranno le responsabilità.