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Auto di lusso e fisco: con il redditometro si può finire nei guai

Published by
Floriana Vitiello

Oggi parliamo di auto di lusso e fisco. Comprare un’auto lussuosa è sinonimo di ricchezza e può attirare l’attenzione del fisco.

Non sempre l’auto di lusso è sinonimo di ricchezza, anche se nella maggior parte dei casi è così. Per questo motivo è bene fare attenzione agli accertamenti fiscali, che potrebbero scaturire proprio dal possesso di un’auto lussuosa.

Canva – Derapate

Oggi giorno non è necessario avere un conto in banca corposo per concedersi un’auto al di sopra delle proprie possibilità.

In effetti, è sufficiente avere uno stipendio che rappresenti una garanzia per la concessione di un finanziamento per l’acquisto di un’auto di lusso.

Si tratta, indubbiamente, di una mossa azzardata, ma molto più comune di quanto si possa credere. In ogni caso, acquistare auto lussuose significa attirare l’attenzione del fisco che potrebbe svolgere un accertamento.

Auto di lusso e fisco: attenzione al redditometro

Chi acquista un’auto di lusso, ora, deve fare attenzione anche al redditometro. Ci stiamo riferendo a quello strumento che permette di ricostruire i redditi dei contribuenti, tenendo conto delle entrate e delle uscite ma anche considerando le sue ricchezze, ovvero i beni posseduti.

Tra i beni posseduti rientrano inevitabilmente anche i veicoli.

Nel caso in cui il contribuente non dovesse avere redditi sufficienti per acquistare o mantenere un determinato tipo di auto, il fisico potrebbe sospettare un’evasione fiscale.

A quel punto, sarà compito del contribuente dimostrare di essere in grado di comprare e mantenere l’auto in base al reddito percepito.

In base alla normativa attualmente in vigore, il redditometro scatta in presenza di determinati movimenti e operazioni effettuate dai cittadini/contribuenti.

Dopotutto, le banche dati del PRA, della Motorizzazione e anche dell’anagrafe tributaria informano il fisco in merito all’acquisto di una vettura, da parte di un contribuente. Di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate riscossione è a conoscenza sia dell’acquisto di un veicolo, da parte di un contribuente, ma anche del tipo di auto acquistata.

Tramite alcuni algoritmi è possibile mettere in relazione i redditi dei contribuenti con i loro possedimenti. Nel caso in cui dovessero emergere delle importanti discrepanze, il software è in grado di individuare tali anomalie dando il via alle verifiche.

Le verifiche scattano quando nell’arco di due anni, ovvero due periodi di imposta, viene riscontrato uno scostamento del 20% o maggiore tra i redditi dichiarati dal contribuente e le spese sostenute.

In ogni caso, per quanto riguarda le auto, il calcolo viene fatto in maniera forfettaria. Per questa ragione, è facile che si vada al di sopra delle spese previste. Dopotutto, nel calcolo non rientrano alcune importanti informazioni che riguardano il veicolo come ad esempio la cilindrata, la potenza del motore, l’anzianità o l’anno in cui è stato acquistato.

Come proteggersi dagli accertamenti fiscali

Qual era il contribuente dovesse finire nel vortice degli accertamenti fiscali sarà suo il compito di dimostrare che l’auto di lusso acquistata è mantenuta con redditi leciti e non provenienti da evasioni fiscali.

Per dimostrare tutto ciò è necessario presentare la dichiarazione dei redditi senza tassazione. Fermo restando che il contribuente ha la possibilità anche di dimostrare di aver avuto fortuna al gioco e aver vinto una grossa somma di denaro. Oppure, può dimostrare di aver venduto un bene o un veicolo che ha permesso l’acquisto dell’auto di lusso. Ovviamente, tutto deve essere documentato.

Solo così sarà possibile fornire all’Agenzia delle Entrate riscossione tutti i chiarimenti relativi alla provenienza del reddito.

Se le spiegazioni dovessero essere sufficienti, l’accertamento fiscale sarà terminato. In caso contrario, l’accertamento proseguirà fino a svelare la possibile evasione fiscale, con tutte le conseguenze che ne derivano.

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