Benché vi siano state analisi attente sulla RB19, in casa Ferrari non hanno ancora compreso come replicare ai tratti di forza della wing car austriaca.
La Ferrari sta osservando le vittorie schiaccianti della Red Bull Racing con l’incapacità assoluta di poter replicare nelle successive tappe. Non si tratta di un problema esclusivo dei tecnici di Maranello ma naturalmente, dopo i proclami d’inizio anno, i tifosi e i piloti si aspettavano un diverso inizio di stagione.
La SF23 si è rivelata essere una vettura con più problemi che qualità, limitata dal degrado gomme e forse da un concept aereodinamico sbagliato. L’unica vettura che ha fatto passi in avanti rispetto al 2022 è stata la Aston Martin che si è ispirata, grazie anche al lavoro dell’ex Red Bull Dan Fallows, alle linee della RB18. Tutti gli altri team stanno facendo un’enorme fatica a progredire. Tuttavia la situazione in Ferrari si è fatta inquietante.
Leclerc e Sainz non hanno ancora conseguito un podio e, a differenza dello scorso anno, la ragione sembra essere più tecnica che tattica. Complici anche errori strategici e avarie tecniche che hanno falcidiato lo start stagionale del monegasco, la Scuderia è scivolata al quarto posto della graduatoria costruttori. In questo momento sembra essere, esattamente, il valore di forza che può esprimere la Rossa nettamente alle spalle della Red Bull Racing, oltre che dell’Aston Martin e della Mercedes.
La Stella a tre punte ha scelto di intraprendere una strada diversa, puntando su di una versione B. Da Imola in avanti la W14 dovrebbe cambiare faccia, ispirandosi al concetto RB. Il team principal della Ferrari, però, ha dichiarato che risulta molto difficile con le limitazioni previste dalla galleria del vento e anche a causa del limite di spesa massimo lanciare una nuova Ferrari nel corso del 2023.
I problemi della Ferrari
Per ora la strada sarà quella di sviluppare la monoposto con aggiornamenti mirati per provare ad estrarre il massimo potenziale possibile dalla vettura. A quel punto l’idea potrebbe essere valida qualora si comprendessero le dinamiche che portano la Red Bull ad avere delle prestazioni nettamente superiori alla concorrenza. Non si tratta di un piccolo vantaggio ma di una velocità clamorosa, messe in mostra su tre tracciati molto diversi sul piano del layout.
Max Verstappen sembra non avere rivali, anche perché il compagno di squadra non appare costante e affamato come l’olandese. Questione di talento, ma anche di approccio alla guida. La RB19 riesce ad estrarre il massimo potenziale tra le mani sapienti del figlio d’arte di Jos. Il nativo di Hasselt sembra in grado di frenare più tardi e avere una maggiore trazione in uscita di curva senza dover apportare particolari correzioni al volante.
Nonostante il problema tecnico nelle qualifiche dell’Arabia Saudita, già a metà gara il #33, oggi numero 1 della griglia, era riuscito a tornare al secondo posto. Per gli avversari è disarmante, ma Frederic Vasseur sta cercando di comprendere quali possano essere i punti di forza della vettura progettata dagli ingegneri capitanati da Adrian Newey. Helmut Marko e Christian Horner gongolano.
L’annuncio di Vasseur
“Hanno un effetto DRS enorme, più ampio di tutti gli altri. Dobbiamo capire a fare una cosa del genere. Stanno facendo qualcosa di diverso e sicuramente qualcosa di meglio. Penso che la differenza sia stata probabilmente maggiore l’anno scorso. Penso che abbiamo compensato parte del diario. Probabilmente lo scorso era ancora più evidente, ma dobbiamo ancora migliorare in quest’area“, ha tuonato l’ex tecnico della Sauber a Motorsport.com.
Vasseur ha assicurato: “Il problema è che ci aspettavamo di ridurre ancora di più il divario ma, come detto, era più grande l’anno scorso. Ma ora abbiamo sicuramente un margine di miglioramento in quest’area. Ci stiamo lavorando“. In Australia la Red Bull Racing ha raggiunto con Verstappen (328,8 km/h) e con Sergio Perez al secondo posto (326,7 km/h). Top speed superiori a tutte le altre monoposto.
Alle spalle delle RB19, in modo sorprendente, le Williams FW45 che con Alexander Albon e Logan Sargeant hanno fatto segnare ottime velocità di punta. Sono monoposto dal basso carico aerodinamico, ma occorrerà capire cosa rende così lente le SF23 in questo inizio di stagione.