La società di Elon Musk stupisce ancora e presenta la sua prima birra. Rigorosamente tedesca, salvo per alcuni dettagli.
C’è infatti un ingrediente misterioso (o, meglio, high tech) nella bevanda lanciata da Tesla. Ma non è l’unica particolarità, vediamo di cosa si trata.
Pochi credevano che lo avrebbe fatto davvero. Ma quando il personaggio in questione si chiama Elon Musk c’è da aspettarsi di tutto. Quando il vulcanico imprenditore nel 2021 volò in Germania per inaugurare Giga Berlino, la prima fabbrica di auto elettriche di Tesla in Europa, si presentò con una sua birra in mano.
Pareva destinata a essere messa in commercio, ma la cosa sembrò poi non essere andata in porto. Ma l’esordio di Tesla nel campo della birra era stato soltanto rimandato. Già, perché a due anni di distanza sullo shop ufficiale della multinazionale statunitense adesso fa capolino Tesla GigaBier, una Pilsner acquistabile in tutto il Vecchio continente.
L’ultima sorpresa di Musk stupisce soltanto chi non conosce a fondo il mondo di Tesla: la società infatti non vende soltanto auto elettriche ma anche ogni genere di accessori, compresi oggetti decisamente fuori dagli schemi. Non è certo una novità l’immissione sul mercato di gadget e merchandising a dir poco inconsueti. E non è nemmeno la prima incursione di Tesla nel mondo delle bevande alcoliche se teniamo conto che a fine 2020 ha fatto la sua comparsa sul mercato la mitica Tesla Tequila.
Adesso è il turno della birra. Elon Musk ha appena lanciato la prima birra targata Tesla. La sua particolarità consiste soprattutto nella bottiglia: interamente nera e chiaramente ispirata, nelle forme, al design del Tesla Cybertruck, l’avveniristico pick-up elettrico che, oltre a ricordare le grafiche del Commodore 64, rappresenta anche il mezzo più potente realizzato dalla società di Musk. Una scelta che qualcuno ha giudicato curiosa, dato che il Cybertruck è destinato a essere venduto inizialmente soltanto negli Usa. Un po’ come dire agli europei che per il momento dovranno accontentarsi dei gadget tematici.
Sul sito ufficiale di Tesla si può leggere questa descrizione: «Tesla GigaBier emula le forme del Cybertruck e onora i 500 anni di tradizione della produzione di birra tedesca secondo i principi del Reinheitsgebot. Goditi questa birra pilsner in edizione limitata prodotta a Berlino con la nostra esclusiva varietà di Cyberluppoli e note di agrumi, bergamotto e frutta dolce. Ogni bottiglia ha una custodia nera lucida con filigrana Giga luminescente. Prost!».
Dunque GigaBier dovrebbe essere una normale lager, la birra «bionda» più diffusa al mondo. Di seguito si specifica che l’acquisto è vietato ai minori di 18 anni. Ma potrebbe rivelarsi proibitivo anche per tasche non abbastanza capienti. La nuova birra di Musk infatti è per molti, ma non per tutti. Il prezzo della birra col marchio Tesla infatti non è proprio dei più accessibili dato che per un set di 3 bottiglie da 330 ml bisogna spendere la modica cifra (si fa per dire naturalmente) di 89 euro.
Altre particolarità della birra di Musk (già ribattezzata Teslabeer) emergono dalla lettura dell’etichetta dove si apprende che al posto del solito luppolo ci sono dei «Cyberluppoli». Sullo shop ufficiale di Tesla si legge che la birra è «powered by Cybershops». Trattandosi di Musk è difficile capire se siamo di fronte a una trovata commerciale oppure se si tratti davvero di piante coltivate in maniera futuristica (del resto sul post di lancio su Twitter si leggeva uno slogan come questo: «Preparata per cyborg, fabbricata da umani»).
Ad ogni modo per la produzione di questa particolarissima birra, che ha una gradazione alcolica del 5%, Tesla si è affidata a un’azienda tedesca. Oltre a celebrare il Giga Berlin e il pick-up elettrico Cybertruck, la Teslabeer celebra anche i 500 anni del German Reinheitsgebot. Si tratta dell’editto di purezza bavarese che dal 1516 regolamenta e permette che in Baviera si produca e si venda la birra. Da allora l’atto ha imposto soltanto tre ingredienti per le birre prodotte nel territorio bavarese, cioè acqua, malto d’orzo e luppolo (oltre, chiaramente, al lievito). A leggere la descrizione organolettica della GigaBier saremmo dunque già fuori dai classici binari delle birre tedesche.
La birra di Tesla, venduta e distribuita da BrouwUnie, è rigorosamente di marca teutonica. Made in Germany quindi. Quanto al sapore, agli amanti del luppolo non resta che provare la versione «cyberpotenziata» della loro bevanda preferita.
Non resta altro che provare per credere.
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