L’autovelox è lo strumento utilizzato per rilevare la velocità dei veicoli sulla maggior parte delle strade italiane.
Rappresenta una delle multe più diffuse tra gli automobilisti italiani che sono obbligati a rispettare i limiti.
Invece, le autorità devono rispettare i vincoli per far sì che una multa con l’autovelox sia valida. È il Codice della Strada a stabilire la velocità che un veicolo deve tenere su una determinata strada.
Ormai è noto che la presenza dell’autovelox deve essere segnalata con appositi cartelli, altrimenti la multa si può contestare o annullare.
Come detto in precedenza, le multe tramite autovelox sono tra le più numerose ma anche tra le più messe in dubbio dagli automobilisti. Infatti, non sono rari i ricorsi al Giudice di Pace o ai Tribunali per la cancellazione di una contravvenzione. Tra i motivi, la taratura degli apparecchi che segnalano la presenza di un autovelox.
Ci devono essere tre condizioni per rendere legittimo l’autovelox:
Qualora al momento della notifica della multa mancasse anche solo uno di queste condizioni, la contravvenzione potrebbe essere addirittura annullata.
Gli autovelox possono sempre essere installati sulle strade urbane di scorrimento. Il Codice della Strada le definisce “carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, con corsie multiple e spazio per mezzi pubblici, banchine e marciapiedi”. La macchinetta, però, dovrà essere segnalata almeno 400 metri prima del sito dove è posto l’autovelox.
In caso contrario, la multa potrà essere annullata dopo che l’automobilista multato abbia presentato un ricorso. Infatti, la cancellazione non è automatica.
In sintesi, il ricorso dovrà essere presentato, entro 30 giorni, al Giudice di Pace competente per quello specifico luogo dove è avvenuta la multa.
Si può presentare anche al Prefetto ma in questo caso entro il termine di 60 giorni altrimenti la contravvenzione cade in prescrizione.
Bisognerebbe, però, fare attenzione alla convenienza del ricorso perché questo costa, a prescindere della decisione di farsi assistere da un avvocato. Infatti, non è raro che la spesa per il ricorso sia superiore all’importo della multa stessa.
Il ricorso presso un Giudice di Pace per multe oltre i 1.100 euro, per esempio, costa 27 euro di bollo. A questo importo si deve aggiungere un contribuito fisso di 43 euro che è applicato anche per le multe più basse.
Inoltre, per alcuni ricorsi è necessario: inserire le motivazioni, inviare 4 copie e spedire tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Quindi, ai costi indicati in precedenza si dovrà aggiungere anche il costo che dipende dal peso del plico che si invia.
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