La Red Bull Racing non è stata, minimamente, toccata dalla sentenza sullo sforamento del budget cap 2021. Vasseur non le ha mandate a dire.
Il clamoroso inizio stagionale della Red Bull Racing ha creato più di un malumore tra i competitor. La squadra austriaca sembra di un’altra categoria. Ci si attendeva un leggero affanno sullo sviluppo della RB19 dopo il patteggiamento della pena. A Milton Keynes hanno ricevuto una multa di 7 milioni di sterline e una penalità del 10% in meno in galleria del vento.
Nel 2023 sembrano, invece, essere stati penalizzati gli altri team. AM e RB, invece, sono quelli che hanno fatto i maggiori passi in avanti. La RB19 ha dominato le prime tre uscite stagionali, mentre l’AMR23 è sembrata la vettura più progredita nel confronto con Mercedes, Ferrari e gli altri team che l’avevano preceduta in graduatoria nel 2022. Sforare il tetto di spesa ha aiutato a quanto pare.
Nel 2021 fu imposto un limite di 145 milioni di dollari proprio per permettere a più squadre di risalire la china con il nuovo regolamento. Lo sforamento la Red Bull Racing lo ha messo in atto nell’ultima stagione della precedente gen di vetture, ma a differenza di tutti gli altri team ha indovinato il progetto dell’auto ad effetto suolo dei sogni.
Max Verstappen si è confermato campione del mondo nel 2022, conquistando 15 GP su 22. Nessuno era riuscito in una tale impresa. Il 2023 è cominciato con un vantaggio ancora più consistente. Tre vittorie su tre tracciati molto diversi, proprio a mettere in risalto uno strapotere tecnico inavvicinabile. Quanto meno nella prima parte dello scorso campionato vi era stata bagarre tra la Ferrari F1-75 e la RB18.
La furbizia della Red Bull Racing
Il budget cap in questa annata ha raggiunto i 154 milioni di dollari, andando in controtendenza rispetto ai 140 del 2022, oltre a un paio di milioni considerati extra per i round in più. La Red Bull Racing ha avuto un atteggiamento molto furbo sulla vicenda. Dopo essersi lamentata dell’inflazione e dei costi in aumento ha sfruttato alla grande una falla nel sistema per spendere e spandere.
Non era chiara, infatti, quale sarebbe stata la sanzione che avrebbe potuto subire un team che andasse oltre il limite di spesa massimo. A quel punto Max Verstappen non avrebbe mai potuto subire una ripercussione. Una volta assegnato il titolo nel 2021, i conti sulla stagione trionfale dell’olandese sono arrivati solo nella seconda fase del campionato 2022. In modo tardivo sono emersi dei conti sballati.
La Red Bull Racing, intanto, ha celebrato il suo quinto mondiale costruttori della sua storia negli Stati Uniti. Verstappen si è riconfermato campione in Giappone, davanti allo sguardo dei tecnici della Honda e, a rimanere, con l’amaro in bocca sono stati i competitor. Il primo anno era probabile che qualcuno sforasse, per una serie di regolamenti molto complessi, ma le pene sarebbero dovute essere diverse. Tutti dovrebbero essere comodamente entro i limiti per il 2022.
Vasseur non ci sta
L’ingegnere francese ha parlato in una intervista alla BBC delle difficoltà incontrate in questo inizio di stagione. La Rossa avrebbe dovuto conseguire dei risultati di alto profilo ma è stato uno dei peggiori start di sempre. Persino nel 2020, quando la Scuderia arrivò sesta in classifica costruttori, iniziò con un podio. Per ora in 3 gare non sono arrivati piazzamenti sul podio. La Red Bull è inavvicinabile ma il francese ha una sua teoria.
“Resto ancora convinto che la penalità sia stata molto leggera – ha tuonato Vasseur – Se consideriamo che secondo le stime miglioreremo le prestazioni della macchina poco meno di un secondo nel corso delle stagioni, a livello di aerodinamica, e ottieni una penalità di un decimo, equivale a perdere solo 0,1 secondi. Per me la penalità è marginale. Non sto cercando affatto una scusa, ma se mi chiedete se la sanzione è troppo leggera, io rispondo di sì”.
Di sicuro gli uomini capitanati da Adrian Newey saranno stati eccezionali nel nuovo progetto, ma la FIA avrebbe potuto usare una mano diversa. Con una carezza si è andata a fortificare, ulteriormente, la forza tecnica del team campione del mondo. Ora a Maranello dovranno rimboccarsi le maniche per porre rimedio, con sviluppi mirati, ai problemi della SF23, almeno per puntare a riacciuffare il secondo posto.