Esiste un taxi che in Italia ha un prezzo davvero pazzesco, infatti non sono bastati nemmeno 100 mila Euro per poterlo acquistare.
La passione per il calcio è in grado di colpire qualsiasi mestiere, perfino quelli più umili. I taxisti sono apprezzati soprattutto nelle grandi città, tanto è vero che consentono un servizio straordinario, diventando amici anche di personaggi famosi.
Questa infatti è la curiosa e bizzarra storia del taxista Tommy Agosta, un signore che ha fatto della Juventus la sua ragione di vita. Vivendo a Torino per lui non è nemmeno così difficile incontrare i calciatori.
Questi ultimi rare volte utilizzano l’auto per spostarsi, è un modo per limitare i contatti con la gente. Dunque sono moltissimi i giocatori bianconeri che sono saliti sulla sua ormai mitica FIAT Ulisse.
La vettura è stata acquistata per la prima volta nel 2008 e da quel momento in poi è diventata un vero e proprio cimelio per tutti i tifosi juventini. La sua peculiarità è legata al fatto che ogni qualvolta un giocatore entra nel taxi gli viene subito chiesto di firmare il taxi.
Il risultato è davvero incredibile, infatti praticamente ogni angolo della sua auto è ricchissima di firme. Questo ha attirato l’attenzione di un ricco emiro di Riyad, in Arabia Saudita, che ha deciso di dare vita alla classica “proposta indecente”.
Il suo taxi era troppo particolare, per questo motivo ha offerto ad Agosta la somma di ben 100 mila Euro per acquistarlo. Volete sapere la sua risposta? Ma ovviamente è stata negativa, tanto è vero che dopo aver pubblicato la notizia su Facebook, alcuni suoi contatti gli hanno vietato di venderla anche per 10 milioni.
Il taxi di Tommy Agosta: un cimelio della storia della Juventus
Naturalmente molti giocatori decidono di richiamare il buon Tommy e allora dopo la firma serve anche qualcos’altro. La leggenda narra che a casa ha avuto modo di poter collezionare oltre 500 magliette ufficiali e ben 200 scarpini.
Tra le firme di lusso ci sono anche quelle di grandi campioni del passato come Michel Platini, uno che a Torino torna sempre volentieri. Ma chi è stato il primissimo a firmare l’auto?
Il nome è naturalmente di grandissimo prestigio e stiamo parlando di Fabio Cannavaro, con il Pallone d’oro 2006 che era tornato a Torino nell’estate del 2009. Inizialmente non era però troppo contento il buon Tommy.
Infatti il difensore napoletano aveva firmato per scherzo il tettuccio e Agosta gli aveva risposto che ora il taxi era rovinato. Per poter cambiare la tappezzeria avrebbe dovuto spendere un totale di ben mille Euro e così da lì iniziò il mito.
Tutto dunque è nato in modo casuale, con una penna che era nel suo taxi solo perché utilizzata per fare gli autografi. Grazie a lei è stato dunque possibile creare un mezzo unico nel proprio genere.
Il rapporto con i calciatori della Juventus è diventato comunque sempre più solido, anche perché a un certo punto la società lo ha preso come punto di riferimento. I rapporti più straordinari li ebbe con Stephan Appiah e Jorge Martinez, diventando il padrino di battesimo della figlia del ghanese e della cresima del figlio dell’uruguaiano.
Insomma una bella storia che per fortuna non ha saputo cadere al solito meschino ricatto del vil denaro.