La Honda non sta vivendo un grande periodo, ma dopo il Gran Premio d’Argentina c’è stato un dato che nessuno avrebbe mai immaginato.
Fino a qualche anno fa il dominio della Honda era evidente e nessuno lo poteva mettere in discussione. I successi di Marquez fanno parte della leggenda della MotoGP, ma ora la situazione è completamente cambiata rispetto al passato.
La Scuderia giapponese ha toccato il punto più basso della propria storia in Argentina dato che per la prima volta non ha presentato piloti ufficiali. Solamente la LCR è scesa in pista, con il Team di Cecchinello che ha corso con Rins e Nakagami, mentre la casa madre è rimasta a guardare.
Il grave incidente che ha subito (causato) Marquez in Portogallo con Oliveira lo aveva costretto a non partire nemmeno per il Sudamerica. La Honda, così come tutte le altre Scuderie, aveva deciso di lasciare libera la casella e portare a Buenos Aires solo Joan Mir, già in crisi con Marquez.
Purtroppo però il campione del mondo 2020 durante la ha subito una commozione cerebrale. Il risultato dunque è stato facilmente intuibile e anche lo spagnolo ha dovuto rimanere fermo ai box alla domenica.
Per la prima volta nella storia la Honda non ha preso parte a un Gran Premio di MotoGP. Per ritornare a una gara senza la casa giapponese infatti dobbiamo tornare alla Svezia nel 1981 quando ancora era Classe 500.
Allora la Honda era un Team che non aveva pretese di successo nella classe regina e corse solo poche prove con il giapponese Takazumi Katayama e lo statunitense Freddie Spencer. Nell’ultima gara del Mondiale però nessuno dei due prese il volo per la Scandinavia e dunque sono passati 42 anni dall’ultima volta che la Honda si è messa in mostra nel MotoMondiale.
Si sarebbe trattato di un record negativo anche la sola partenza di Mir come unica guida, anche se in questo caso si sarebbe trattato di un primato condiviso. La Honda infatti era partita con una sola guida anche in Portogallo nel 2004, quando Nicky Hayden non venne rimpiazzato e corse così solo Alex Barros.
La storia si replicò addirittura in tre circostanze nel 2008, con lo statunitense campione del mondo del 2006 che scese in pista senza Pedrosa nel suo Gran Premio di casa, per poi vedere ribaltata la situazione nelle due gare seguenti.
Lo spagnolo corse in Repubblica Ceca e a San Marino, mentre Hayden rimase fuori dai giochi. Da quel momento in poi la Honda ebbe altre defezioni, sappiamo bene i problemi di Marquez, ma decise sempre di cercare un rimpiazzo in ogni gara.
Da Jonathan Rea nel 2012 al posto di Casey Stoner, passando da Hiroshi Aoyama nel 2015 e nel 2016 sempre per Pedrosa, con una piccola incursione anche di Nicky Hayden. Il rimpiazzo per eccellenza in questi anni è stato però Stefan Bradl che a un certo punto è diventato un pilota praticamente ufficiale.
La decisione di non rimpiazzare Marquez e la mancata partenza di Joan Mir in Argentina hanno così lasciato una gara senza la Honda. Un evento storico e impensabile che porta a rendere ancora più chiaro come ormai il dominio giapponese sia un lontano ricordo.
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