Sergio Perez spiazza tutti: ecco cosa farebbe se non fosse un pilota

Il pilota di Formula 1 Sergio Perez ha spiazzato tutti i suoi sostenitori rivelando quale sarebbe stata la sua strada se non avesse deciso di fare carriera nei motori: ecco che cosa ha detto.

Il pilota messicano della Red Bull è riuscito a farsi notare giovanissimo nel settore dei motori, diventando uno degli sportivi più apprezzati e di talento in Formula 1. In una intervista rilasciata qualche tempo fa, Perez ha confessato che la sua carriera sarebbe stata di tutt’altro tipo se non si fosse appassionato alle gare automobilistiche, spingendo anche il fratello minore a correre, dato che quest’ultimo è attivo nella NASCAR Mexico Series.

Sergio Perez
Ansa

Sergio Perez ha iniziato a correre quando era solo un bambino. È partito tutto come un gioco, precisamente sui kart a sei anni. Dopo aver raggiunto importanti traguardi in Messico, a soli 15 anni ha deciso di trasferirsi in Europa con l’obiettivo di avere maggiori opportunità, scalando le monoposto fino ad arrivare alla Formula 1.

La svolta per Sergio è arrivata dopo che si è classificato al secondo posto nella GP2 del 2010, permettendogli di fare l’esordio in F1 con la Sauber nel 2011. Ha poi corso con la McLaren e con il team della Force India, mentre attualmente è un pilota della Red Bull. Di recente ha riflettuto sulla sua carriera, rivelando che in passato aveva un “piano B” nel caso in cui il suo percorso nel motorsport si fosse interrotto.

Sergio Perez, il “piano B” se non fosse un pilota: il retroscena

Nel podcast The Edge insieme allo sponsor della scuderia Red Bull TAG Heuer, Sergio Perez ha raccontato che probabilmente sarebbe diventato un avvocato o un banchiere nel caso in cui la sua carriera da pilota non fosse decollata. Si tratta di due lavori completamente agli antipodi rispetto a ciò che fa oggi, ma il pilota messicano non è di questo parere.

Perez ha ammesso che un pilota di Formula 1 ha una cosa in comune con un avvocato o un banchiere e quella è l’adrenalina. Il pilota ha confessato che ama l’adrenalina e quei lavori ne danno davvero tanto, esattamente come il motorsport. È bene sottolineare che poi Sergio ha poi specificato che non sarebbe diventato un avvocato penalista o civilista come lo conosciamo noi.

Perez ha sottolineato che probabilmente il suo profilo di legale sarebbe stato in sintonia con qualcosa legato allo sport. “Probabilmente un avvocato che aiuta gli sportivi a fare i loro contratti, o una specie di manager, ha detto nel podcast. Sempre in tema ha spiegato che si sente a suo agio con la vita legata allo sport e pensare come potersi migliorare ogni giorno.

Durante l’intervista nel podcast, a Perez è stato chiesto se fosse stato felice di vedere i suoi figli, avuti dalla moglie Carola Marinez, seguirlo nel motorsport. Sulla questione ci ha tenuto a specificare che, qualunque sia la strada professionale che sceglieranno, darà loro il suo pieno sostegno.

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