Che cosa si rischia se si parcheggia in un’area condominiale in cui un cartello ci informa del divieto di farlo? Vediamo nel dettaglio cosa prevede la legge italiana in merito.
Tutti gli automobilisti italiano sanno fin troppo bene come, nel momento in cui si parcheggia la propria vettura in un luogo in cui per legge non è consentito, si può andare incontro non solo alla multa, ma alla stessa rimozione della macchina dal luogo in cui si trova. Ma cosa accade quando queste situazioni si presentano in un condominio, in cui ogni inquilino può accedere a degli spazi già assegnati per parcheggiare.
Si tratta di comportamenti più comuni di quanto si pensa. Quante volte si può osservare un cittadino parcheggiare la macchina dove non è consentito per qualche minuto, per sbrigare commissioni importanti, come può essere ad esempio l’acquisto di beni medicali in una farmacia. Ma nei condomini capita anche a volte, che un condomino, o una persona estranea, semplicemente decida di occupare uno spazio per il parcheggio che non gli è stato assegnato.
Parcheggiare in un condominio, quali sono le responsabilità dell’amministratore
Cosa accade in questi casi? La prima cosa da sapere, è che è responsabilità dell’amministratore di condominio introdurre questi divieti, all’interno dell’edificio residenziali, e farli conoscere e rispettare ai condomini. Spesso ad esempio, lo stesso amministratore si prende la responsabilità di far alzare un palo con il divieto di parcheggio nelle aree comuni.
Ma si tratta di un avviso che ha anche un valore legale? Chi non rispetta questo divieto nelle aree condominiali, può essere soggetto a multe e rimozione del veicolo da parte dello stato? La prima cosa da sapere è che, per fare un esempio, il cortile di un condominio non è soggetto alle stesse leggi di una strada pubblica.
È però il comune, in questi casi, a riconoscere al condominio la proprietà dello spazio che utilizzano, e questo comporta come prima conseguenza che nelle aree condominiali così designate, non si possono attivare i divieti di parcheggio normalmente previsti. Il problema però è che nel momento in cui il Comune concede questo diritto di utilizzo, non sempre a quel punto diventa semplice stabilire chi è il titolare diretto di quell’area. Nel momento in cui comunque lo spazio viene riconosciuto al condominio, questo diventa proprietà privata dello stesso.
Ecco cosa rischia chi occupa abusivamente un parcheggio condominiale
Ma dunque cosa si rischia? Chi parcheggia la sua automobile in uno spazio privato, non può vedersi multato dalla Polizia Municipale, che non ne ha la giurisdizione. E questo significa che se l’amministratore di condominio riscontra un cittadino che parcheggiato nello spazio privato dell’edificio, questi non può chiamare la municipale, accertando l’effrazione e chiedendo che il veicolo venga rimosso. Il sequestro può infatti scattare soltanto se la violazione viene riscontrata per un divieto su strada introdotto in maniera diretta dal comune sul suolo pubblico. Non si può applicare la multa sul suolo privato, e oltretutto non risulta nemmeno possibile applicare le sanzioni condominiali in questo caso.
Ma questo non significa che ci troviamo di fronte ad un’effrazione che non si può punire per legge, anzi.
Se da un lato il cittadino che decide di parcheggiare nello spazio privato di un condominio, ha certezza che non potrà andare incontro alle multe previste nelle aree pubbliche per queste infrazioni, dall’altro le conseguenze in realtà possono persino essere peggiori.
Parcheggiare in un condominio, ecco di cosa si può essere accusati
Questo, in quanto l’amministratore di condominio può rivalersi penalmente su chi ha commesso questa infrazione, denunciandolo ad esempio per il reato di violenza privata. Non solo, perché il colpevole potrebbe anche essere imputato del reato di invasione del terreno altrui. Come si accennava in precedenza infatti, nel momento in cui il Comune di riferimento, riconosce ad un condominio i diritti di utilizzo di uno spazio, quello spazio diventa soggetto a tutte le leggi che regolano attualmente la proprietà privata.
Ma, in base a quanto abbiamo detto, anche un cartello, all’interno di un’area residenziale, in cui viene posto il divieto di parcheggio ha valore legale? No, proprio perché negli spazi privati non si possono applicare le regole e le sanzioni che vigono sul suolo pubblico.
L’avviso va in quel caso letto come un invito a essere consapevoli che si sta commettendo un’infrazione su suolo privato. L’amministratore di condominio non ha alcun potere di individuare ed erogare eventuali sanzioni, può al massimo limitarsi a segnalare la trasgressione alle autorità competenti, e procedere con le incriminazione penali, laddove fosse in grado di dimostrare la violazione subita.