La Mercedes può vantare una delle coppie piloti più forti ed equilibrate della griglia. Dopo la vittoria in Arabia Saudita, Sergio Perez ha commesso un errore grave per la Red Bull Racing.
Nella scorsa stagione c’è sempre stato un ampio margine tra Max Verstappen e Sergio Perez in classifica. I fan speravano di assistere ad un campionato quantomeno combattuto tra due piloti dello stesso team nel 2023, proprio come è accaduto in Mercedes nel 2016 tra Rosberg e Hamilton. La RB19 è un’auto di un’altra categoria, capace di sprigionare una potenza inaudita su tre tracciati con caratteristiche molto diverse.
La vittoria più semplice è stata quella ottenuta da Max Verstappen all’esordio stagionale in Bahrain, senza mai essere intimorito dal teammate e da Charles Leclerc. Nella tappa successiva la rottura del semiasse in Q2 ha creato dei patemi al campione del mondo olandese, costretto a partire dalle retrovie. Il numero 1 ha riguadagnato la seconda posizione a metà gara. E’ uno dati che hanno terrorizzato i competitor. Perez ha sfruttato alla grande l’occasione dell’avaria della RB19 del compagno di squadra, conquistando la vittoria e la pole position e sfiorando anche l’hat-trick.
Il giro più veloce, però, lo mise a segno il figlio d’arte di Jos, all’ultima tornata, disobbedendo a quelli che erano le indicazioni dei tecnici della squadra austriaca. Per evitare problemi infatti gli ing. avevano chiesto a Verstappen di mantenere un passo sull’1.33 che, comunque, sarebbe stato, nettamente, più forte rispetto a quello dei competitor. Il campione del mondo preferì lasciare l’Arabia Saudita con un punticino in più del compagno, prendendosi dei rischi.
Una speranza chiamata Perez
A quel punto in tanti nel circus aveva etichettato Perez come primo ed unico grande rivale dell’olandese, senza considerare i problemi avuti dal nativo di Hasselt nella tappa di Jeddah. Appaiati in classifica a Melbourne ci si attendeva un terzo round acceso tra i due alfieri della Red Bull Racing. Dopo una vittoria a testa nelle prime due gare del mondiale, tuttavia Perez ha deluso le aspettative conquistando solo il quinto posto in gara, dettato anche da una serie di ritiri e top driver.
Charles Leclerc, infatti, al primo giro ha accusato il colpo di Stroll ed è stato costretto ad alzare bandiera bianca. George Russell, invece, dopo una partenza straordinaria si è ritrovato con un motore in fiamme, cosa che non accadeva in Mercedes da tantissimo tempo. Carlos Sainz, inoltre, è stato penalizzato e ha terminato fuori dalla zona punti. A bocca asciutta anche le Alpine di Gasly e Ocon. Senza tutti questi DNF Perez a stento avrebbe conquistato qualche punticino e, a differenza del compagno di squadra a Jeddah, a fermarlo in qualifica non era stata una varietà tecnica.
Il nativo di Guadalajara si è insabbiato in Q1, spianando la strada a Verstappen. L’unico in grado di poter frenare la cavalcata del campione è colui che siede nell’abitacolo della medesima straordinaria vettura austriaca. A differenza, però, di Nico Rosberg, capace di mettere subito in crisi nel 2016 l’esperto campione rivale, Sergio Perez non sembra in grado di avere la giusta continuità per mandare al tappeto il teammate avversario.
Il primato della Mercedes
Nella scorsa stagione Max ha conquistato 15 Gran Premi su 22, oltre a 2 Sprint Race. Il Checo ha celebrato 2 vittorie prestigiose, sui tracciati cittadini di Monaco e Singapore, finendo però alle spalle anche di Charles Leclerc nella graduatoria piloti. Non si è trattato di un risultato negativo, ma considerato il mismatch prestazionale tra le due vetture è sembrato più un miracolo di CL16 la seconda posizione.
Nella storia della Red Bull Racing i due driver non sono mai finiti al primo e al secondo posto della graduatoria. L’obiettivo minimo del messicano sarebbe quello di tenersi stretta la seconda piazza nel 2023 dagli attacchi di Fernando Alonso e degli altri top driver. A giudicare dalle prestazioni altalenanti di Checo in RB non è così scontato che tutto ciò accada.
Per fare un paragone con una seconda guida regolarissima al volante di un’auto sensazionale occorre fare un passo indietro. Nel 2019 Valtteri Bottas e Lewis Hamilton ottennero 5 doppiette consecutive nei primi 5 Gran Premi della stagione. Max Verstappen e Sergio Perez si sono fermati a quota due, non riuscendo, a causa dell’errore del messicano in Q1, a prolungare la striscia di P1 e P2 consecutiva.
In classifica costruttori, in quell’anno, la Mercedes dominò in lungo e largo e il titolo non fu mai messo in discussione. Neanche la Red Bull Racing dei fasti di Sebastian Vettel e la Ferrari del ciclo d’oro di Michael Schumacher erano riusciti ad esordire con 5 doppiette consecutive. A Brackley possono ritenersi soddisfatti del mantenimento del primato del nuovo millennio, una piccola soddisfazione in una annata, sin qui, non indimenticabile.