Max Verstappen è stato sin da bambino “costruito” per arrivare ai massimi livelli del Motorsport. Suo padre Jos ha svelato come sono andate, realmente, le cose.
Tutti guardano Max Verstappen oggi, ma di fatto ci si dimentica del lungo percorso che lo ha portato a diventare uno dei campioni più giovani della storia della categoria regina del Motorsport. Sin dai primi anni in Toro Rosso il fenomeno di Hasselt ha dimostrato di avere un talento sopra la media. Ha esordito minorenne, al fianco di Carlos Sainz, e da lì in avanti è stata una escalation continua.
Il figlio d’arte ha vinto all’esordio in Red Bull Racing nel 2016 e, in seguito, ha celebrato altre 37 vittorie. In totale, in carriera, è salito sul podio 80 volte, conquistando due titoli mondiali e battendo una serie di record impressionati. E’ il favorito numero 1 anche per la conquista della terza corona di fila. La RB19 sembra un’auto impareggiabile dalla concorrenza.
La wing car, nelle prime tre uscite stagionali, ha tenuto un ritmo impressionante, non lasciando scampo agli avversari. La Red Bull Racing ha conquistato 3 trionfi, due con Max e uno con Sergio Perez. La superiorità del mezzo è emersa in modo clamoroso già nei test prestagionali. La wing car austriaca è, sin dal primo giro, sembrata incollata al suolo, senza bisogno di particolari aggiustamenti. Veloce sul dritto, agile nei tratti misti, la RB19 è un concentrato di tecnologia estrema.
Max Verstappen si sta sfregando le mani. Dopo aver dovuto sudare tantissimi nel 2021, spuntandola nell’ultima infuocata tornata di Abu Dhabi, nel 2022 ha conquistato ben 15 vittorie, oltre a 2 Sprint Race. Nessuno nella storia della categoria regina del Motorsport aveva raggiunto un simile traguardo. Sebastian Vettel e Michael Schumacher nell’arco di una stagione si erano fermati a 13.
Dove può arrivare Verstappen
Max, nelle ultime 21 gare di F1, ha fatto la differenza, celebrando anche il titolo mondiale a Suzuka nel 2022 con largo anticipo. Max è rientrato in una ristrettissima cerchia di eletti. Solo Michael Schumacher nei tempi d’oro della Ferrari e Lewis Hamilton nei fasti sulla Mercedes sono stati in grado di ottenere un simile numero di vittorie in 21 tappe di fila.
L’olandese non sembra destinato a fermarsi, anche perché a 25 anni è nel pieno della forma fisica e guida la migliore monoposto del lotto. Se dovesse continuare con questo passo, almeno sino alla rivoluzione regolamentare del 2026, non dovrebbe avere particolari patemi. Il motorista Honda sarà al fianco della Red Bull Racing sino all’ultimo GP del 2025. A quel punto la RB Powertrains avrà a disposizione l’apporto della Ford.
Dopo anni dominati dalla Mercedes, la Red Bull Racing ha tutto per aprire lungo ciclo di vittorie con il suo alfiere di punta. Potendo fare affidamento su di una monoposto da sogno e su team che rasenta la perfezione, Max Verstappen ha un solo rivale, ovvero sé stesso. Una volta toccato l’apice potrebbe non avere quella fame per rimanere nel circus sino a 40 anni. Di questo passo potrebbe arrivare intorno alle 100 vittorie già prima dei 30, ma immaginatevi con l’esperienza del leader quanti record potrebbe infrangere.
La verità di Jos
A differenza di quando era un bambino, Max oggi è un uomo di venticinquenne anni con le idee molto chiare sul suo futuro. Ha criticato la derivata toccata in Australia dalla F1, nonostante sia arrivato in prima posizione. Non sembra affascinato dal mondo dorato del circus e ha conosciuto una donna matura come Kelly Piquet che lo ha, ulteriormente, fortificato sul piano caratteriale.
A questo punto il venticinquenne prenderà le scelte migliori per la sua vita, avendo già un patrimonio plurimilionario, ma Jos non ci sta a passare da padre padrone. “C’è gente che dice che sono un cattivo padre perché ho abusato di mio figlio, non l’ho mai abusato!“, ha tuonato Jos, come pubblicato dal quotidiano svedese Expressen.
“L’ho cresciuto io, sono stato duro con lui. Era quello il mio piano – ha ammesso l’ex pilota di Benetton e Arrows – Molte persone non riescono a immaginare cosa ci vuole per raggiungere il livello più alto in assoluto di uno sport“.