Michael Schumacher è tra i piloti più forti di tutti i tempi, forse il migliore di sempre. In Ferrari ha vinto 5 titoli, facendo impazzire i tifosi della Rossa.
Per la Scuderia modenese si può tracciare un prima e un dopo Michael Schumacher. Quest’ultimo ha portato la Ferrari a vette mai raggiunte prima. Dal 2000 al 2004 ha dettato legge, conquistando 5 riconoscimenti iridati consecutivi. Nessuno ha più raggiunto un simile traguardo in nessun altro team di Formula 1.
L’unico driver ad essere andato vicino a sfiorare il record assoluto è stato Lewis Hamilton. Quest’ultimo è arrivato ad un giro dall’elevarsi lì dove nessuno era mai salito, ovvero otto mondiale in F1, eguagliando eventualmente i cinque riconoscimenti di fila di Michael. In circostanze ancora oggi molto dibattute, l’anglocaraibico fu superato all’ultimo giro, nel GP di Abu Dhabi del 2021, da Max Verstappen.
Un trauma da cui LH44 non si è ancora, del tutto, ripreso. L’olandese su gomme soft fresche fu richiamato subito ai box, sfruttando la SC determinata da un improvviso incidente di Latifi. L’ex driver della Williams, di fatto, riaprì la contesa. Masi decise di far sdoppiare solo le auto che separavano i due contendenti alla corona. A quel punto per Max fu un gioco da ragazzi beffare il sette volte iridato. Lewis si sentì defraudato, ma sportivamente ci congratulò con il pilota della Red Bull Racing.
Michael Schumacher andò molto vicino all’ottavo titolo in occasione della battaglia del 2006 con Fernando Alonso. Nella sua ultima annata a Maranello il Barone Rosso fu fermato, principalmente, dalle avarie tecniche, altrimenti avrebbe avuto la chance di perfezionare il suo record. I primi due mondiali con la Benetton (1994 e 1995) furono una sorpresa, ma in Ferrari il Kaiser trovò la sua piena maturazione.
Ferrari, i record di Michael Schumacher
Nell’arco della sua carriera il Kaiser ha dovuto ingoiare anche tanti bocconi amari. Prima di laurearsi campione del mondo con la Ferrari nel 2000, il tedesco ha atteso 4 annate in cui tra problemi tecnici, errori personali, infortuni e sfortune varie non riuscì a mettere a segno il trionfo tanto agognato. Dal 2000 in avanti ha segnato tantissimi record, come quello del maggior numero di giri veloci in gara e di hat trick, ovvero pole position, vittoria e giro più veloce nello stesso Gran Premio.
Sino al 13 ottobre 2013 ha detenuto anche il primato assoluto di punti in carriera, superato in quell’occasione da Fernando Alonso. In seguito, con calendari dilatati, tanti piloti hanno avuto la possibilità di superare alcuni record. Ancora oggi è al secondo posto per numero di gare vinte (91), podi (155) e pole position (68), in tutti e tre i primati dietro al solo Lewis Hamilton. Per questo motivo in tantissime occasioni gli esperti del settore hanno fatto un parallelismo tra i due fenomeni.
E’ sempre complicato paragonare piloti di epoche diverse, sebbene Michael e Lewis abbiano intrecciato i loro destini in pista. Dopo il primo addio di Schumi nel 2006, ad infiammare il circus fu proprio Hamilton, al debutto in McLaren nel 2007, che contese il titolo al bicampione Alonso e al navigato Raikkonen. Al rientro al volante della Mercedes, i due fenomeni si sono sfidati per 3 anni, prima che Michael lasciasse il sedile a Lewis. Le vittorie della Stella a tre punte nell’era ibrida della F1 sono storia recente.
Anche grazie all’apporto del Kaiser sul piano dello sviluppo del mezzo, l’armata teutonica è riuscita a celebrare ben 8 titoli costruttori consecutivi, superando i 6 della Scuderia italiana. Il figlio Mick ha un ruolo nella squadra. Lewis ha ottenuto ben 6 mondiali, dopo quello conquistato in McLaren Mercedes nel 2008.
L’ex boss provoca
Eddie Jordan è stato il primo a scommettere sul talento di Michael. Lo lanciò al volante di una Jordan 191 e, al primo weekend in Belgio nel 1991, tutti rimasero a bocca aperta, Ayrton Senna compreso. “Lewis Hamilton e Michael Schumacher appartenevano a epoche diverse nel loro momento di massimo splendore – ha spiegato Eddie in una intervista a OLBG – mi dispiacerebbe vederli combattere perché sarebbero fuochi d’artificio. Schumacher tirerebbe fuori i gomiti più di Hamilton, ma Lewis ha quel controllo in più. Se si trattasse di sei gare, e se entrambi guidassero la stessa macchina, direi che la situazione sarebbe di 3-3. Mi permetto di dire che Hamilton potrebbe battere Schumacher”.
Una dichiarazione che non farà fare i salti di gioia ai tifosi della Rossa. Del resto Jordan non è nuovo ad uscite sopra le righe. Poche settimane fa era arrivato a dichiarare che la Formula 1 ha bisogno di Lewis Hamilton su una Ferrari e la Ferrari ha bisogno di Lewis Hamilton. Ad oggi, data la situazione tecnica a Maranello, non basterebbe il talento di Stevenage a risollevare la Scuderia.