La Ferrari ha vissuto un inizio di stagione da mani nei capelli, con Frederic Vasseur in netta difficoltà. Un ex pilota della Rossa è chiaro.
Per la Ferrari è andato in scena l’inizio peggiore che si potesse immaginare, con la SF-23 che ha fatto peggio della SF1000 del 2020 sia per punti conquistati che per i podi ottenuti. Infatti, quella monoposto debuttò con un secondo posto portato a casa da Charles Leclerc in Austria (c’era il Covid-19 e la stagione partì a luglio), con un altro piazzamento che arrivò alla quarta tappa di Silverstone.
Al momento, invece, la SF-23 non ha ottenuto alcun podio, e che ciò accadesse per tutte e tre le prime gare si era già verificato nel 2009, nel 2011, nel 2014 e nel 2021, tutte stagioni che alla fine si sono rivelate fallimentari. Nella storia recente di questo marchio, cose di questo tipo si stanno verificando un pelino troppo spesso, ed è chiaro che a rimetterci sono sempre i piloti ed i tifosi, che per vedere questo marchio vincere farebbero di tutto.
La Ferrari è in balia di sé stessa, e mentre le altre fanno passi da gigante, a Maranello, come sempre accade, si resta fermi al palo. Non è possibile che la situazione non cambi mai, che siano sempre i team inglesi i più veloci a risolvere i problemi, quelli che sanno sempre trovare una soluzione e cavarsela.
Ferrari, Ivan Capelli e la ricetta per il Cavallino
Sulla situazione in casa Ferrari si sono espressi un sacco di addetti ai lavori o ex piloti, e tutti concordano sul fatto che ci si trova di fronte ad una situazione inaccettabile. L’ultimo a farlo è stato Ivan Capelli, che a “Repubblica“, ha parlato del momento della Scuderia modenese e delle difficoltà che si possono trovare a gestire un qualcosa di questo tipo.
Ecco le sue parole: “In casa Ferrari credo che siano rimasti quasi spiazzati da questi risultati. Quello che si è visto in pista è lontanissimo da quello che erano le promesse e le premesse, il momento è molto difficile e non c’è la minima certezza di ciò che potrebbe accadere. A quel punto, non c’è altro da fare che spendere tempo e soldi, non per fare dei passi in avanti, ma almeno per capire a che punto sei. Al momento, la Rossa non sa dove si trova“.
La Scuderia modenese di oggi, come abbiamo già detto tante volte, non ha alcuna attinenza con quella a cui eravamo abituati, che con gente capace dominava la scena. Capelli ha corso a Maranello nel 1992, una delle peggiori stagioni della storia, e la situazione attuale rispecchia quella di oltre 30 anni fa.
Vasseur e le soluzioni da trovare in fretta
Ivan Capelli ha parlato molto chiaro sulla situazione che c’è in casa Ferrari, dove al momento di chiaro non c’è proprio nulla. I tecnici hanno evidentemente sbagliato tutto, perché non è possibile far affermare al proprio CEO, ovvero Benedetto Vigna, che questa è la Rossa più veloce di sempre per poi fare queste figure.
A Maranello è probabile che, nel giro di pochi mesi, si ricambi di nuovo tutto, e Capelli ha capito perfettamente che questa è una situazione molto scomoda. Infatti, Frederic Vasseur si ritrova davanti a diversi dilemmi, sia per quanto riguarda il suo staff tecnico che le scelte da compiere su questa vettura e su quella del prossimo campionato.
Le sue parole sono piuttosto plateali: “Se devono abbandonare tutto il progetto per pensare al futuro? Non è affatto facile come decisione, allo stato attuale delle cose. Se si cambia oggi, i risultati potrebbero arrivare tra qualche mese, ma se invece si fida dei tecnici, c’è il serio rischio di andare a sbattere contro un muro“.
Capelli ha giustamente sottolineato che sia la Rossa che la Mercedes vivono una situazione abbastanza simile, perché entrambe non sono soddisfatte dal concept attuale e potrebbero virare verso quello della Red Bull: “Vasseur ha in mano una monoposto che è stata realizzata sotto Mattia Binotto, ed è in una situazione simile a quella di Toto Wolff. Può continuare con i medesimi progetti o copiare la Red Bull. A breve si penserà anche al 2024, massimo tra un paio di mesi, e quindi dovranno far andar bene sia la macchina odierna che pensare a quella che verrà“.