Attenzione alle auto, soprattutto a quelle ibride. Il motivo? I furti delle marmitte sempre più frequenti. Ecco perché sta succedendo.
In una fase di crisi complessiva dell’economia europea e soprattutto italiana, i malviventi si inventano di tutto. Nella fattispecie oggi è caccia aperta ai metalli preziosi e il posto migliore dove trovarli sono le automobili. Quali? Quelle elettrificate. Dunque, occhio se avete investito su un mezzo a zero emissioni o ibrido, in quanto nel giro di pochi minuti potreste trovarvi senza marmitta.
Tra parentesi, per esperienza personale, possiamo affermare che questo tipo di furti colpisce già da un po’ di tempo pure i veicoli a benzina, e che le officine ne sono consapevoli tanto da spargere la voce. Ma perché il catalizzatore è così di interesse per i ladri? Come abbiamo accennato prima, la ragione riguarda primariamente i materiali utilizzati per la sua costruzione, quindi il platino, il rodio o il palladio, le cui quotazioni hanno subito un’impennata. Altra motivazione riguarda la scarsità di pezzi di ricambio e conseguente aumento dei prezzi.
Il pericolo maggiore lo corre chi abita nei grossi centri urbani, dove la concertazione di veicoli è alta e si ha più ampia scelta e disponibilità. Va detto che molti dei pezzi rubati non rimane in territori italiano ma emigra verso i Paesi dove la richiesta degli elementi chimici è più alta. La piccola quantità che rimane sul suolo nazionale viene spacciata come esito dello smontaggio di vetture destinate ad essere demolite e a rimetterci sono quelli che comprano e vendono in buona fede.
Allarme auto, marmitte predate dai ladri
Stando a quanto si apprende questo genere di “colpo” viene portato a segno con una certa regolarità per la sua semplicità di esecuzione. Per rimuovere la marmitta basta infatti dotarsi di un flessibile a batteria, reperibile anche nei centri commerciali di utensileria a cifre assolutamente abbordabili. A quel punto basta montarci su un disco ad hoc per tagliare l’acciaio e il gioco è fatto.
Il guaio è che per compiere questa operazione si fanno altri danni. Ai malfattori non interessa il catalizzatore nella sua interezza, ma soltanto la sezione che presenta i sensori di entrata e uscita. Dunque può capitare di trovarsi pure con paratie e supporti danneggiati, piuttosto che la stessa staffa che collega i bracci inferiori delle sospensioni. Il tutto porterà ad un conto abbastanza salato per le riparazioni. Grossomodo a partire dei 250 euro. Una bella scocciatura, specialmente perché non si tratta di un guasto, ma di una spesa dovuta ad un atteggiamento sconsiderato da parte di terzi.
Circa la marmitta in sé, questa può essere sostituta con una originale, con una equivalente meno onerosa, che prevede un risparmio del 30%, o una rigenerata che prevede un esborso dimezzato.
Come ci si accorge e cosa fare per difendersi
Ma come ci si rende conto che è avvenuto il fattaccio? In realtà non ci vuole un granché. All’accensione, quando poi si prova a partire, si avverte un rumore molto forte che non può non insospettire. A quel punto è importante chiamare il carroattrezzi perché proseguire nella marcia può procurare danni ulteriori e mettere a rischio il prossimo.
La domanda forse più attesa è quella che riguarda la prevenzione. Cosa si può fare per evitare di trovarsi con una brutta sorpresa. Purtroppo niente. Anche perché di solito i ladri si muovono di notte o nelle ore in cui in giro non c’è nessuno. Di sovente scelgono i parcheggi isolati. Con un cric idraulico, alzano quel tanto che basta l’auto ed eseguono l’estrazione. Nell’arco di cinque minuti è tutto compiuto.
Dei costruttori hanno pensato di inserire un marchio, ma questa soluzione non ha dato i risultati sperati. Quindi, ora, al vaglio, ci sarebbe un allarme con sensore anti-sollevamento. In generale il suggerimento che possiamo dare è evitare di parcheggiare in aree con poco passaggio, specialmente quando si lascia l’auto alla sera.