I cambiamenti nel mondo dell’automotive ci portano sempre di più verso tecnologie all’avanguardia. L’ultimo studio Hyundai è da non credere.
Mentre l’Unione Europea continua a discutere su cosa ne sarà dei motori alimentati a diesel e benzina nel futuro prossimo del Vecchio Continente, la Case automobilistiche si stanno dando un gran da fare per cercare soluzioni utili a rendere la vita dei possessori di veicoli elettrici più semplice possibile. Sarebbe da ingenui pensare ad una vettura full electric, come ad una continuazione di ciò che abbiamo avuto finora.
Ad esempio, se prima si potevano fare galoppate di centinaia di chilometri, con le auto amiche dell’ambiente non sarà più possibile, almeno per il momento. Allo stesso modo, se fino ad adesso abbiamo potuto fare uno stop&go di qualche minuto in stazione di servizio per il rabbocco, con il nuovo sistema si dovrà stare fermi almeno venti minuti/ mezz’ora per garantirsi un’autonomia minima.
Chi già utilizzata un veicolo al 100% lo sa bene. Al di là degli alti costi iniziali, la conversione comporta una rivoluzione nella propria organizzazione. Quando si decide di acquistare un’automobile del genere bisogna dotarsi di una colonnina personale per la ricarica o perlomeno cercare un punto vicino alla propria abitazione o al proprio luogo di lavoro, così da metterla in carica ogniqualvolta si è in sosta, magari per diverse ore. Per far fronte a tale nuova esigenza Hyundai ha realizzato un aiutino.
Auto elettriche, l’innovazione di Hyundai
Il costruttore coreano ha infatti realizzato un robot in grado di ricaricare le macchine elettriche in maniera automatizzata. Ne consegue che non ci sarà più bisogno dell’intervento dell’uomo che scende dal veicolo, apre le sportello e inserisce il cavo, ma l’intera operazione si effettuerà da sola. Tra i motivi che hanno condotto a questo studio c’era la volontà di agevolare i disabili. Dapprima era stata la Volkswagen a presentare un prototipo nell’anno 2020. Adesso invece, è arrivato il turno del produttore di Seoul che, non solo ha reso l’ambiziosa idea realtà, ma ha addirittura lanciato il progetto con un video.
Come funziona il robot
Ma come avviene la procedura dal punto di vista pratico? Il robottino possiede un braccio in grado di connettere il cavo alla spina per il recharge e di staccarlo una volta terminato. Quando l’auto è ferma, questa comunica con l’ausilio meccanico e lo sportellino di ricarica si apre. Attraverso una telecamera viene calcolata la posizione e l’angolo esatti in modo che l’inserimento avvenga in modo preciso. Concluso il rabbocco, il caricabatterie viene automaticamente spostato e lo sportellino chiuso.
Perché tutto ciò si compia è necessaria l’adozione di un software capace di calcolare in contemporanea le diverse variabili. Per questo, il Gruppo della H stilizzata ha sviluppato un algoritmo da applicare ai robot grazie all’intelligenza artificiale e a delle telecamere 3D.
Essendo la maggior parte delle colonnine all’aperto, il sistema è impermeabile e resistente alla polvere, come previsto dallo standard IP65. Infine, per renderlo ancora più sicuro ed affidabile, gli ingegneri hanno installato un sensore laser, atto a prevenire qualsivoglia incidente e in grado di rilevare eventuali ostacoli fissi e in movimento.