La Vespa è un modello che ha fatto la storia ed è noto a tutti in Italia, ma in pochi conoscono la sua straordinaria leggenda.
Non esiste al mondo un motorino che possa essere considerato più famoso e amato della Vespa. Nei film di ogni epoca si è sempre cercato di dare risalto a questo splendido mezzo e da quando si è piccoli si sogna subito di poterci salire sopra.
Quante serate spensierate si sono passate e quanti momenti iconici abbiamo vissuto a bordo di una Vespa. Tutto questo però non è nato ovviamente dal nulla, per quanto ormai possa essere considerata un miracolo della natura.
Il motorino più famoso del mondo è stato inventato da un genio italiano che troppo spesso viene dimenticato, ma che merita un approfondimento.
Stiamo parlando di Corradino D’Ascanio, un ingegnere aeronautico nato a Popoli, in provincia di Pescara, che ha deciso di rivoluzionare il mondo delle due ruote. Testimonianze dell’epoca raccontano che fosse tutto tranne che un amante delle motociclette.
La sua idea dunque era quella di dare vita a un nuovo modello che potesse essere a misura d’uomo e facilmente utilizzabile da chiunque. La prima idea era quella di evitare di dover saltare per salirci.
Per questo motivo venne creato un sellino basso, in modo tale da poter sedersi comodamente e poi il motore era nato con l’idea dei motori d’avviamento aeronautici. Anche la sospensione prese ispirazione da quella degli aerei, essendo anteriori e il cambio venne messo sul manubrio.
Il risultato è che il progetto piacque tantissimo alla Piaggio, un’altra grandissima azienda italiana, che decise di metterla sul mercato per la prima volta nell’aprile del 1946.
Corradino D’Ascanio progetta la Vespa: motivi del nome
Dunque la Vespa è nata subito dopo la fine della tragica Seconda Guerra Mondiale e si è rivelata a suo modo un motivo di speranza verso il futuro. Per molti però fu complicato capire il perché della nascita di quel nome e ancora oggi ci sono svariate teorie.
La più celebre però è però quella legata all’affermazione di Enrico Piaggio non appena vide questa motocicletta che a suo avviso era chiaramente una vespa. Il ricordo dell’animale era dettato sia dalla forma estetica che dal rumore del motore che era simile a quello dell’insetto.
C’è chi parla addirittura di un possibile acronimo, anche se in realtà nel corso del tempo è stata una teoria sempre di più accantonata. Qualcuno infatti ha sostenuto che si trattasse di “Veicoli Economici Società Per Azioni”, ma è difficile che possa essere per questo motivo.
Il perché di questo acronimo è derivato dal fatto che effettivamente la Piaggio è stata una delle primissime aziende italiane a essere quotata in Borsa.
Il brevetto comunque è stato siglato definitivamente il 23 aprile del 1946 al Ministero dell’Industria e del Commercio di Firenze e da quel giorno la Vespa è diventata parte integrante delle nostre città, con tante nuove versioni nate negli anni.