Quante multe avete preso nella vostra vista cari automobilisti? Ebbene dovete sapere che alcune non sono valide: ecco quali sono.
Torna in auge un tema spinoso. Quello delle sanzioni pecuniarie inflitte per eccesso di velocità dopo essere stati “catturati” dal famoso dispositivo piazzato a bordo strada, noto come Tutor. Ebbene, ancora una volta la legislazione si è espressa sull’argomento, ponendo dei paletti a favore degli automobilisti. Questo strumento non deve infatti essere solamente omologato, ma altresì sottoposto alla manutenzione periodica, pena l’annullamento delle multe.
Lo ha stabilito tramite la sentenza 6579/2023 relativa ad un caso occorso a Roma nel 2019, la Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, secondo cui l’amministrazione che si occupa del sistema è tenuta, su richiesta del proprietario del veicoli, a fornire la prova dell’omologazione e dei costanti accertamenti. Ciò vale sia per gli Autovelox comuni, sia per i Sicve-Tutor, che determinano una media del passo tenuto tra un varco e l’altro.
Auto multate, cosa dice la sentenza
Già nel 2016, con la sentenza 14543, la Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione si era espressa allo stesso modo. In quel frangente i giudici stabilirono, utilizzando una caratteristica metafora che “una qualunque bilancia nel mercatino rionale è soggetta a periodica verifica della taratura“.
A maggior ragione, essendo il Tutor un meccanismo sofisticato, merita di essere controllato regolarmente. Anche perché una volta che la velocità è stata registrata non vi è possibilità di replica. Quindi in poche parole, tutti devono essere consapevoli della piena funzionalità del rilevatore, quando è attivato.
Dunque, per essere valide le multe devono essere erogate da un dispositivo ispezionato almeno una volta all’anno, da un ente specifico il cosiddetto “Lat“, ovvero il Laboratorio Accreditato di Taratura, un tempo Servizio di Taratura in Italia. Ci si può riferire a quello della propria Regione d’appartenenza. Essendo dotato di tutte le attrezzature per verificare la precisione dello strumento, è l’unico modo per avere un settaggio a regola d’arte.
Un altro aspetto da non trascurare, riguarda i dati che devono essere obbligatoriamente presenti sul verbale che accerta il superamento del limite di velocità con la propria auto. Ci riferiamo nello specifico al numero di omologazione e alla data dell’ultima taratura del Tutor.
Occhio alle multe, costeranno più care
Rimanendo nell’ambito delle sensazioni a partire dall’ultima settimana di marzo le spese postali per gli atti giudiziari, tra cui le contravvenzioni per la violazione del Codice della Strada, hanno subito un incremento anche se minimo. Parliamo infatti di appena 30 centesimi. Il fatto è che questo aumento segue quello diventato operativo soltanto il giugno scorso.
A deciderlo è stata l’Autorità di Garanzia per le Comunicazioni, attraverso la delibera 469/19/Cons, che riguarda le “Modalità di tariffazione delle comunicazioni connesse nell’ambito dei servizi di notifica a mezzo di posta”. Le due voci che pesano sul conto finale sono la Comunicazione di Avvenuta Notifica (Can), nonché la Comunicazione di Avvenuto Deposito (Cad).
In pratica dai 2,70 euro che i cittadini hanno dovuto versare finora per entrambe, si è saliti a 3,25 euro. Sommando tutte le cifre richieste per la notifica si è arrivati a 10,45 euro, dai vecchi 10,15 euro.